Teletrade: Le nuove indicazioni di politica monetaria del FOMC per i prossimi mesi

di | Settembre 30, 2021

Nell’ultima riunione della Banca centrale americana tenutosi la scorsa settimana, dopo diversi appuntamenti estivi, in primis il simposio di Jackson Hole, nel quale si è demandato a data da destinarsi possibili modifiche di politiche monetaria, i membri del Fomc, ovvero il braccio esecutivo della FED, hanno deciso di procedere, seppure con una certa cautela, al processo di normalizzazione della politica monetaria, mediante la riduzione degli acquisti di asset (più conosciuto con il termine “tapering”) a partire dal prossimo mese di novembre.

Nella relazione finale del FOMC, ampiamente discussa dal numero uno della banca centrale americana Jerome Powell a termine di un meeting durato 48 ore, si legge che sei i progressi dell’economia a stelle e strisce continueranno anche nelle prossime settimane, si procederà, seppure ad un ritmo lento, ad una riduzione degli acquisti di asset che sono stati adoperati per far fronte al momento di congiuntura economica avversa dovuta alla pandemia da Covid-19. Nella stessa conferenza stampa, Powell, ha voluto rimarcare che molti rappresentanti in seno al FOMC, ritengono già superato il test di verifica riguardanti sia l’occupazione che l’inflazione. Questo è in controtendenza a quanto già  indicato durante le precedenti conferenza stampe dello stesso Powell, in particolare il simposio di Jackson Hole, dove lo stesso indicava che i progressi sull’inflazione sono stati già raggiunti mentre i livelli di occupazione, seppure in aumento, restano non del tutto soddisfacenti.

Sempre nella conferenza stampa, Powell si è molto soffermato sul “timing”, ovvero sulla velocità e sulla durata delle misure di tapering, il quale non prevederà un intervento di natura drastica in quanto le misure di politica monetaria da adottare saranno sempre soggette ad un insieme di condizioni particolari, con l’obiettivo principale di concludere l’intero programma nella metà del 2022. Inoltre, dalle parole dello stesso Powell, è stato evidenziato che il ritmo degli acquisti potrebbe essere ridotto di 15 miliardi di dollari al mese, di cui 10 miliardi per i Treasury e 5 miliardi di dollari per MBS, iniziando sicuramente nel mese di novembre o al massimo nel mese di dicembre.

Inoltre, si è fatto chiarezza in merito alla separazione tra la “forward guidance” riguardante la riduzione degli acquisti e quella inerente al primo rialzo dei tassi di interesse; a tal riguardo lo stesso Powell ha precisato che la tempistica ed il ritmo del tapering non hanno nessun nesso con il possibile rialzo dei tassi di interesse, in quanto quest’ultimi sono soggetti a delle condizioni più stringenti. Comunque, una view più “hawkish” da parte del FOMC emerge anche dal nuovo dots plot, ovvero i punti in cui ogni componente del braccio esecutivo della Fed ha indicato le proprie previsioni sui tassi. Si evince una certa discrepanza di opinioni tra gli stessi membri soprattutto su quando e quanto aumentare più velocemente i tassi ed in particolare la metà dei membri del FOMC prevedono almeno un rialzo nel 2022, tre rialzi nel 2023 e quattro nel 2024, con una previsione sui tassi tra l’1,75% ed il 2%, commenta l’analista Finanziario di TeleTrade Giancarlo Della Pietà.

Nonostante la variante delta del Covid-10, la Fed resta positiva sulla proiezione di crescita dell’economia americana anche per il 2022; in particolare nell’ultima relazione del FOMC si legge che il PIL per il 2021 è stato rivisto al ribasso al 5,9%, mentre il tasso di disoccupazione è stato aumentato dello 0,3% ovvero il 4,8% nel 2021. Anche se i vari banchieri che fanno parte del FOMC vedono questa debolezza in modalità temporanea, restano per la maggior parte ottimisti per le prospettive future, con le previsioni di crescita del PIL in rialzo sia per il 2022 che per il 2023 e precisamente dello 0,5% e dello 0,1%, mentre per quanto riguarda le stime del tasso di disoccupazione sono rimaste invariate sia per il 2022 che per il 2023.

Infine, la banca centrale americana, ritiene che l’aumento del tasso di inflazione riguarda solo un fattore transitorio, con una possibile riduzione per i prossimi tre anni, 2022,2023 e 2024. Tuttavia, persistono sempre i rischi al rialzo, ed infatti Powell in conferenza stampa, ha dato molta importanza ai rischi legati al persistere di strozzature nell’offerta, le quali potrebbero estendersi più di quanto si attende. Ovviamente, nel caso in cui non ci sarà un rientro delle pressioni inflazionistiche, la Fed andrà ad agire con strumenti essenziali e idonei, in modo da ancorare le aspettative.


Analista di TeleTrade Giancarlo Della Pietà

Esperienza nel trading: dal 2006

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