L’Alligator (“coccodrillo” in italiano) è solo uno tra i tanti indicatori di analisi tecnica proposto dal famoso trader americano Bill Williams nella sua carriera ultra cinquantennale.
Si basa sull’assunzione per cui i mercati finanziari si muovano in trend ascendenti o discendenti nel 15-30% dei casi (nelle restanti situazioni il movimento è laterale).
Il Williams Alligator è un indicatore sovrapposto composto da tre Medie Mobili “smussate / ammorbidite” a 5, 8 e 13 periodi rispettivamente (tutti numeri di Fibonacci).
Metaforicamente, le tre linee rappresentano la mascella, i denti e le labbra del coccodrillo che si muovono in reazione ai trend di mercato:
- La mascella è rappresentata dalla media mobile a 13 barre (blu nell’immagine),
- I denti sono rappresentati dalla media mobile a 8 barre (linea rossa),
- Le labbra dalla media a 5 barre (linea verde).
L’utilizzo corretto vuole l’apertura di posizioni (lunghe o corte che siano) quando le tre linee si allontanano tra loro, mentre bisognerebbe rimanere fuori dal mercato quando sono vicine. In gergo, infatti, si dice che l’alligatore dorme se le medie sono strette e che mangia quando sono larghe.
Nell’immagine sottostante portiamo un esempio dove le frecce rossa e verde segnano rispettivamente un segnale short ed uno long. Nel cerchio, invece, è stata evidenziata una fase laterale.
Concludiamo l’articolo con alcune considerazioni:
- L’utilizzo del Williams Alligator è molto simile a quello di un fascio di Medie Mobili, con l’unica differenza che il primo utilizza medie smussate per renderle leggermente meno reattive e quindi più affidabili (per la precisione: la mascella è “ammorbidita” per 8 periodi, i denti per 5 e le labbra per 3);
- Anche gli incroci tra le varie linee e quella del prezzo sono da tenere bene a mente: piuttosto che aspettare un’inversione completa del coccodrillo, si potrebbero chiudere posizioni long anche quando, per esempio, a seguito di un trend rialzista, il prezzo del sottostante è sceso fino a toccare la media più veloce, e viceversa.
- Come qualsiasi strumento di Analisi Tecnica, anche il Williams Alligator può inviare falsi segnali. Dato il suo utilizzo solo in fasi di trend, sarebbe bene usarlo affiancandolo con indicatori di volatilità che anticipino potenziali oscillazioni rialziste o ribassiste dello strumento (anche l’Analisi Fondamentale potrebbe aiutare in questa fattispecie individuando trend di lungo periodo);
- Ulteriore utilizzo dello strumento vuole il coccodrillo affiancato da un indicatore separato come il CCI. Nell’immagine sottostante si può vedere la coincidenza tra i segnali del Williams Alligator e l’entrata in area di ipercomprato/ipervenduto del CCI. Spesso, tra l’altro, le entrare (e specialmente le uscite dalle relative zone) possono anticipare un segnale dell’alligatore (si noti l’ultimo segnale positivo nell’immagine in cui una linea tratteggiata verticale verde è stata disegnata per mostrare l’anticipo in entrata ed una seconda rossa per l’anticipo in uscita). Ovviamente anche il CCI non può lavorare perfettamente (senza cioè inviare mai falsi segnali), ma l’utilizzo dei due combinati seguendo questo frame riduce sicuramente la possibilità di errori e migliora il rendimento di entrambi utilizzati separatamente.