Nel mondo dell’Analisi Tecnica esistono numerosi indicatori capaci di aiutare significativamente il trader. Il numero di questi è crescente (costantemente ne vengono proposti di nuovi o studiate nuove combinazioni) ed ognuno di essi può essere un valido sostegno se l’investitore è in grado non solo di leggerlo, ma anche di capirlo da un punto di vista matematico/statistico.
Partendo da ciò, possiamo quindi affermare come regola di principio che “tutto quello che un buon indicatore può fare per aiutare il trader, può esser fatto meglio da due indicatori complementari”.
Indice
La combinazione MACD – Stocastico
In questo articolo presentiamo una combinazione tra un famoso indicatore, il MACD, ed un altrettanto famoso oscillatore, lo Stocastico. Questa combinazione è di particolare rilevanza poiché lo Stocastico compara il prezzo di chiusura di un’azione con il suo range d’azione in un determinato periodo temporale, mentre il MACD rappresenta la convergenza/divergenza tra due medie mobili.
Per studiare in maniera più approfondita l’utilizzo e l’algebra sottostante l’oscillatore Stocastico si rinvia a questo articolo, mentre per quanto riguarda il MACD a quest’altro.
Identificazione dei Crossover rialzisti
Come prima cosa è necessario spiegare che un Crossover è semplicemente un incrocio tra il prezzo ed uno strumento finanziario (si voglia una media mobile) o tra due o più strumenti. Può essere quindi un segnale rialzista come ribassista in base al tipo di taglio (dal basso verso l’alto o dall’alto verso il basso) ed al tipo di strumento.
Nel caso della combinazione MACD – Stocastico avremmo quindi un segnale rialzista dal primo strumento nel momento in cui l’istogramma, tagliando al rialzo la linea dello zero, diventa positivo (quindi quando la linea MACD ha un valore maggiore della media a 9 periodi), e dal secondo quando la linea %K taglia al rialzo la linea %D.
La strategia
Ne consegue che il segnale rialzista definitivo si otterrà nel momento in cui entrambi gli strumenti lo inviano simultaneamente. Purtroppo ciò nella realtà è alquanto infrequente (solitamente il MACD si incrocia con un leggero ritardo rispetto allo Stocastico).
Per aumentarne la frequenza è necessario, ma non sempre consigliabile, modificare parzialmente i settaggi di default in modo da rendere gli indicatori (od anche solo uno dei due scelto sulla base di un precedente studio empirico che il trader deve effettuare) più reattivi.
Altra soluzione è l’aprire una posizione rialzista al primo segnale ed aspettare poi la verifica del secondo (nel caso di un grafico giornaliero, ad esempio, 2 periodi sono sufficienti). Il rischio qui è che il secondo segnale non si verifichi e che si sia poco dopo costretti a chiudere la posizione incorrendo nei relativi costi.
Similarmente, una volta verificatosi il primo segnale, si può anche solo aspettare per il secondo ed entrare long una volta realizzatosi.
Un’ulteriore condizione di supporto, ma non per forza necessaria per la combinazione MACD – Stocastico è che il prezzo si stia muovendo sopra la sua media mobile a 200 periodi.
Conclusioni
Tra le ultime considerazioni conclusive si annovera il fatto che ai due strumenti può essere aggiunto anche un terzo oscillatore, come l’RSI, o che quest’ultimo può essere anche un valido sostituto dello Stocastico stesso (solo backtests effettuati dal trader possono dimostrare quale combinazione può rendere al meglio).
Bisogna però sempre tenere a mente che maggiore è il numero di strumenti di Analisi Tecnica da attendere per segnali positivi, tanto maggiore sarà l’affidabilità del segnale, ma tanto maggiore sarà il ritardo di entrata in posizione e quindi tanto minore il guadagno.
Si precisa, infine, che tutte queste considerazioni effettuate in una logica rialzista possono essere utilizzate anche, specularmente, in una logica ribassista.