TeleTrade: EUR/USD – termometro fondamentale per la finanza globale

di | Agosto 31, 2021

La coppia Forex che vede contrapporsi la valuta comunitaria e il dollaro americano resta un set up di importanza cruciale per l’analisi valutaria, nonché un termometro fondamentale per la finanza globale. L’andamento dell’Euro-Dollaro costituisce infatti un riferimento imprescindibile usato da milioni di investitori e analisti per comprendere la view sul contesto internazionale nel prossimo futuro, sia sul piano valutario che sul profilo extra-valutario.

Prima di analizzare i futuri movimenti della major per i prossimi mesi che chiuderanno il 2021, è utile iniziare l’analisi partendo da una view di medio – lungo termine, iniziando a capire cosa è successo a partire dagli inizi del 2020.

Per quanto riguarda le quotazioni del fiber, dopo il movimento ribassista durato per circa due anni a partire dalle prime settimane del 2018, il 2020 ha avuto come comune denominatore un considerevole aumento di volatilità che ha riportato le quotazioni della coppia sui valori massimi raggiunti l’ultima volta nel 2018. Da una attenta analisi dei movimenti mensili, la prima parte del 2020 è stata caratterizzata da nessun movimento direzionale degno di nota, con gli investitori che si sono dovuti accontentare di una operatività di breve termine per riuscire a trovare qualche spunto di ingresso sui mercati con break out di prezzi riferibili a time frame corti; in seguito, dopo una forte spinta rialzista tra il mese di febbraio e marzo, è stato raggiunto il minimo del 2020 a 1.0630. Nei successivi due mesi di aprile e maggio i prezzi hanno iniziato a consolidarsi appena di qualche centinaio di punti al di sopra del minimo raggiunto nel mese di marzo per poi esplodere al rialzo subito dopo il break out di 1.1030, il massimo mensile di aprile; il trend direzionale rialzista si è spinto in uptrend per tutto il periodo estivo fino a raggiungere negli ultimi giorni di agosto il livello psicologico a 1.2000, procedendo poi un una fase di consolidamento ed effettuando un altro strappo al rialzo durante l’ultimo trimestre del 2020. Gli ultimi giorni del 2020 hanno registrato un nuovo consolidamento della soglia psicologica a 1.2250.

I primi giorni del 2021 hanno visto delinearsi un deprezzamento del dollaro, con prezzi che hanno raggiunto 1,1750 per poi formare in quest’area una base supportiva fino al volgere della fine di agosto. Lo stesso livello psicologico a 1.2250 è stato raggiunto per la seconda volta durante l’ultima settimana del mese di maggio; tutti questi movimenti a onda hanno dato vita ad una fase di congestione – consolidamento dei prezzi, sottolinea l’analista Finanziario di TeleTrade Giancarlo Della Pietà.

Ora, al termine delle vacanze estive, la maggior parte degli investitori si sta chiedendo quale sarà il futuro del cambio più rilevante del mercato valutario, ma soprattutto quali potrebbero essere le conseguenze per le principali economie mondiali anche alla luce della nuova variante Delta del Covid-19 che sta tenendo in standby le prossime mosse che dovranno mettere in campo le più importanti banche centrali mondiali. A tal riguardo, per analizzare la view generale ed i prossimi movimenti dei prezzi della major del forex è opportuno individuare le cause ed i motivi principali che hanno condizionato le tendenze di breve, medio e lungo termine del periodo di tempo summenzionato.
Durante il 2020 abbiamo assistito a un deprezzamento generalizzato del dollaro americano in tutto il panorama valutario che può essere facilmente analizzato mediante l’analisi del future del Dollar Index. Lo studio di un solo grafico permette in questo caso di individuare la forza – debolezza del green back nei confronti di un paniere di valute composto da tutte le restanti monete. In definitiva, il Dollar Index nel 2020 è riuscito a toccare un massimo di 103 dollari, livello che non veniva raggiunto da tre anni, prima di deprezzarsi di quasi il 15% subito dopo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha ufficializzato la pandemia globale di Covid-19. Sulla base di questi dati e a fronte della crisi sanitaria tra il periodo a cavallo tra marzo e giugno del 2020, la debolezza del dollaro americano sarebbe dovuta principalmente alla risposta della Fed che immesso una liquidità pari a 3000 miliardi di dollari mediante acquisti di asset e prestiti diretti alle imprese. Inoltre, nello stesso periodo di tempo, il Governo americano ha provveduto a iniettare altri 3000 miliardi di dollari per sostenere i redditi. In un brevissimo intervallo temporale il mercato ha fatto fronte a un’inondazione di liquidità con numeri che superano di gran lunga quelli della grande crisi del 2008-2009.

Analizzando alcune delle principali valute che compongono la controparte del Dollar index, l’euro, la sterlina e il franco svizzero hanno raggiunto massimi pluriennali.

Secondo buona parte degli analisti, il dollaro americano potrebbe continuare a deprezzarsi anche per nei prossimi mesi per due motivi:
1- I vaccini utilizzati per far fronte al Covid-19 potrebbero far ritornare le economie mondiali alla normalità pre pandemica nonostante le varianti del virus in atto;
2- Ci si attende che il Presidente USA, Joe Biden, possa avere tutto il sostegno necessario dal Congresso per poter ulteriormente inondare l’economia a stelle e strisce con ultra-stimoli che potrebbero svalutare ulteriormente il dollaro.

Muovendoci Oltreoceano sulla Banca Centrale Europea (BCE), il cambio oltre 1,2100 è considerato una soglia di allarme, poiché il prolungamento dei prezzi nel tempo oltre questa soglia potrebbe avere delle gravi ripercussioni negative su imprese e famiglie, con un aumento dei prezzi per alcune categorie di prodotti, come i carburanti. Quindi, per quanto riguarda i prossimi mesi che chiuderanno il 2021, la BCE dovrà preoccuparsi non solo delle misure di stimolo monetario per contrastare la crisi economica derivante dal Covid-19, ma dovrà preoccuparsi anche di contenere la forza dell’euro nonostante il fatto che i problemi relativi ai tassi di cambio non rientrino nella sua specifica sfera di competenza. Inoltre, un cambio EUR/USD elevato, potrebbe penalizzare le imprese esportatrici europee negli Stati Uniti con una conseguente diminuzione di ordini e della produzione e, conseguentemente, riduzione dei salari.

Cosa aspettarsi nelle prossime settimane per la major Euro/Dollaro?

Negli ultimi due mesi abbiamo assistito sia ad un aumento dei rendimenti T-Bond decennali americani che hanno superato l’1,75%, e sia ad un apprezzamento del dollaro nei confronti di tutte le altre valute del panorama valutario. I motivi che hanno contribuito ad apprezzare il dollaro americano sono da attribuire fondamentalmente alla ripresa economica globale, alla debolezza della moneta europea ed ai ritardi alla lotta al Coronavirus da parte delle varie economie. Per quanto riguarda la valuta americana, di solito tende ad indebolirsi durante i periodi di avversione al rischio, mentre tende a rafforzarsi nei periodi in cui l’economia americana risulta migliore rispetto alle altre realtà economiche mondiali.
Da un’analisi approfondita notiamo che a partire dalle prime sessioni di trading del 2021, l’euro si è deprezzato di quasi il 3% rispetto al dollaro americano, tale situazione è dovuta prevalentemente al fatto che gli Stati Uniti stanno spingendo al rialzo mentre l’Europa resta ferma. Tale divario si riflette anche nelle stime di crescita per il 2021, preparate dall’OCSE, che prevede che l’economia oltreoceano crescerà del 6,5% nel 2021, mentre l’intera eurozona avrà una crescita più contenuta pari al 3,9%. Alla luce di queste stime, la maggior parte degli analisti hanno stimato che il dollaro fino a fine 2021 dovrebbe avere una fase di apprezzamento più contenuto in quanto la Federal Reserve dovrebbe continuare a mantenere una view più accomodante continuando a stampare moneta per finanziarie gli acquisti di asset.

Quindi dalle analisi di cui sopra, il green back dovrebbe avere un rialzo per lo più di natura temporanea; ed il gap di forza/debolezza tra dollaro ed euro dovrebbe ridursi fino a riportarsi in equilibrio man mano che le varie realtà europee riprenderanno il loro ritmo di crescita ed i vari programmi di vaccinazione acquisiranno maggiore slancio a livello globale.

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Analista di TeleTrade Giancarlo Della Pietà

Esperienza nel trading: dal 2006

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