Il termine pagamento designa per definizione “il trasferimento di una somma di denaro come corrispettivo di una prestazione o come mezzo di estinzione di un’obbligazione”. Questa somma di denaro può essere corrisposta con diverse modalità.
La più comune e più ampiamente utilizzata è certamente quella del denaro contante. Questo strumento consente infatti una transazione immediata e garantisce l’impossibilità di tracciare l’operazione che resta di fatto anonima.
In Italia i pagamenti con monete e banconote possono essere effettuati solo per somme di denaro inferiori ai 3000 €. La legge di stabilità del 2016 ha infatti imposto l’obbligo di utilizzare metodi di pagamento alternativi per cifre superiori. Quali sono gli strumenti di pagamento offerti dalle banche alternativi al contante? Scopriamolo assieme.
I metodi di pagamento al denaro contante
Uno dei più diffusi metodi di pagamento per cifre superiori ai 3000 € è l’assegno. Esistono due diverse tipologie di assegni: quello bancario e quello circolare.
L’assegno bancario – conosciuto anche come chèque – si presenta come un documento prestampato in cui compaiono le informazioni della banca di riferimento. Con questo titolo di credito, infatti, il cliente dà l’ordine alla propria banca di pagare una determinata somma di denaro a favore di un’altra persona. Per emettere un assegno bancario è necessario disporre di un conto corrente nel quale sia depositata una somma sufficiente per il pagamento; inoltre deve essere stata stipulata una convenzione di assegno che autorizzi la banca a emettere assegni utilizzando la firma depositata dall’intestatario del conto corrente.
L’assegno circolare, invece, è emesso direttamente dalla banca che si impegna a pagare una determinata somma di denaro a favore di un beneficiario. A differenza dell’assegno bancario, non è necessario che il richiedente disponga di un conto corrente presso la banca.
Il bonifico bancario consiste invece in un’operazione attraverso la quale una persona può ordinare alla propria banca di trasferire una determinata somma di denaro sul conto corrente di un’altra persona. Per fare questo è necessario indicare con precisione le coordinate bancarie, note anche come codice IBAN (International Bank Account Number), del beneficiario. L’IBAN si presenta come un codice alfanumerico, stabilito a livello internazionale, in cui figurano nell’ordine: la sigla internazionale; due cifre di controllo; il codice di controllo CIN (Control Internal Number), le cinque cifre ABI (Associazione bancaria italiana) che identificano la banca; il numero CAB (Codice di avviamento bancario) che rappresenta la filiale o l’agenzia di una banca; il codice alfanumerico del numero di conto corrente (c/c).
La ricevuta bancaria elettronica, conosciuta anche come RIBA, è un servizio offerto dalle banche per consentire alle aziende creditrici di incassare le proprie fatture tramite la rete degli sportelli bancari. Questo strumento di pagamento è utilizzato a livello aziendale in quanto permette al creditore di dichiarare di avere diritto a ricevere dal debitore una determinata somma che è riscossa dalla banca, secondo le istruzioni fornite dal cliente. In sostanza, il debitore riceve un avviso di pagamento da parte della banca del creditore presso cui si reca per effettuare il pagamento; la banca del creditore comunica l’importo riscosso a quella del debitore che procede quindi ad accreditare la somma sul conto corrente del creditore.
La sigla RID indicava il rapporto interbancario diretto che è stato sostituito nel 2014 da un servizio valido a livello europeo, il SDD (SEPA Direct Debit). Questo strumento bancario consente al titolare di un conto corrente di conferire alla propria banca un’autorizzazione continuativa ad accettare vari ordini di addebito provenienti da un creditore specifico.
Le carte di pagamento
Le carte di pagamento si presentano come tessere rigide e plastificate all’interno delle quali è stato inserito un microchip o una banda magnetica. Queste carte permettono di prelevare denaro contante presso gli sportelli automatici e di effettuare pagamenti grazie al servizio POS (Point of Sale). Il pagamento è autorizzato in seguito all’inserimento del codice PIN e/o all’apposizione della firma sulla ricevuta di pagamento. Esistono tre principali tipologie di carte di pagamento: di credito, di debito e prepagata.
La carta di credito può essere rilasciata non solo da una banca, ma anche da altri enti finanziari, in seguito alla stipulazione di un vero e proprio contratto. Questa carta è utilizzata sia per pagamenti presso gli esercenti autorizzati e per il prelievo di contante. Solo in un momento successivo il titolare della carta paga gli importi spesi ai quali si deve applicare un tasso di interesse stabilito dalle diverse banche.
La carta di debito funziona in maniera pressoché identica a quella di credito, ma, a differenza di quest’ultima, le operazioni sono addebitate di volta in volta sul conto corrente del debitore.
La carta prepagata è meno vincolante rispetto alle due tipologie di carte qui sopra indicate, in quanto per ottenerla non è necessario essere titolari di un conto corrente presso una banca. Queste carte possono anche essere ricaricabili e se sono dotate di codice IBAN sono inoltre abilitate alla ricezione di accrediti e al pagamento attraverso bonifici e accrediti diretti.