La settimana successiva alle elezioni americane, è iniziata con il primo discorso alla nazione del “President Elect“, Joe Biden il quale ha sottolineato la volontà di “ricostruire la spina dorsale” e “guarire” la prima economia mondiale. Dall’altra parte, invece, Donald Trump continua a non concedere la vittoria, accusando i democratici di brogli elettorali minacciando azioni legali.
Ritornando alle precedenti elezioni presidenziali americane, esse hanno sempre avuto un impatto determinante sul mercato finanziario e sull’economia globale, anche se quest’ultima volta la situazione è un po’ diversa dalle precedenti, in quanto abbiamo anche l’influenza sui mercati globali dei risvolti pandemici da Coronavirus, afferma l’analista di TeleTrade.
Ritornando all’analisi sull’effetto che potrebbe avere la vittoria di Joe Biden, sui mercati globali, prenderemo come punto di riferimento, l’indice americano S&P500 utilizzato come “termometro” causa–effetto, anche nelle precedenti elezioni presidenziali; esso rappresenta le 500 società americane a maggiore capitalizzazione. Dall’analisi effettuata dalle più importanti società di investimento, la vittoria di Joe Biden potrebbe far scendere l’indice, ma il vero timore resta quello di uno stallo politico, ossia che il risultato elettorale contestato proprio dal presidente uscente Donald Trump; a tal riguardo l’indice potrebbe registrare una contrazione tra il 5% ed il 10%, mentre i più pessimisti si spingono addirittura oltre il 10%. Ma il problema principale per il neo presidente eletto, potrebbe essere il c.d. scenario “blue wave“, ossia la possibilità per il candidato democratico di conquistare non solo la Casa Bianca, ma anche di prendere il controllo sia del Senato che della camera dei rappresentanti; tale scenario potrebbe produrre un netto cambiamento politico, a partire da una probabile inversione dell’agenda politica di Trump su molti fronti, in particolare sulle tasse, immigrazione e regolamentazione. Mentre per quanto riguarda il commercio internazionale, ed in particolare il green back con l’elezione di un presidente democratico potrebbe indebolirsi, favorendo il commercio globale; mentre sarebbero penalizzati i produttori europei che di contro vedrebbero apprezzarsi l’euro.
Inoltre, la vittoria di Biden comporterebbe una maggiore regolamentazione soprattutto nel settore dell’energia, delle telecomunicazioni e della tecnologia, aumentando i costi delle imprese; però di contro potrebbe aumentare gli investimenti nel settore della sanità, della green economy e delle infrastrutture, contribuendo a mantenere positivi i mercati.
Per quanto riguarda lo scenario europeo, la BCE si impegnerà ad approntare una politica monetaria più accomodante in occasione dell’ultimo meeting del 2020, che si terrà il 10 dicembre:
- Manterrà condizioni finanziarie accomodanti, dichiarando di avere gli strumenti necessari per realizzarli;
- A dicembre andrà a ricalibrare tutti gli strumenti di politica monetaria per far fronte alle conseguenze economiche dovute alla seconda ondata del Coronavirus;
- Infine, metterà in campo tutti gli strumenti a sua disposizione, adottando tutta la flessibilità necessaria.
Inoltre, Christine Lagarde, nell’ultima conferenza stampa ha ricordato, in accordo con il board della BCE, che in caso di necessità potrebbero agire anche prima della riunione di dicembre, soprattutto se la situazione dovesse peggiorare inavvertitamente.
In questo contesto di politica monetaria accomodante da parte della BCE, l’Italia potrebbe trarre ottimi benefici, soprattutto per sostenere l’economia italiana, in un momento in cui il 2020 dovrebbe chiudersi con un rapporto deficit/pil al 10,9% e un rapporto debito/pil al 155,8%; mentre si stima che per il 2021 il deficit sarà pari al 7,3% e il rapporto debito/pil al 156,3%, inoltre, solo nel 2023, il pil potrebbe ritornare ai livelli del 2019.
Ma su quali grandi fattori si giocherà la partita per sostenere il debito italiano? Prima di tutto si dovranno utilizzare in modo adeguato tutti i fondi europei, e come ultima spiaggia potrebbe essere compreso anche il MES. In particolare, se la crescita sarà strutturale, il rapporto debito/pil potrebbe restare a livelli sostenibili. La politica ultra accomodante della BCE accompagnata da una crescita economica significativa potrebbe mettere in sicurezza la finanza pubblica dell’Italia, ma per fare ciò, i nostri governanti dovrebbero passare da una fase in cui si sostiene il reddito delle famiglie e delle imprese in modo artificioso ad una fase di investimenti, sia pubblici che privati, in grado di stimolare soprattutto la crescita.
Per mantenere la stessa velocità di crescita con il resto dell’Europa, l’Italia dovrà dotarsi di un piano programmatico economico credibile e realizzabile. Il piano europeo per la crescita economica prevede due grandi linee di sviluppo, gli investimenti “green” e sostenibili e quelli per la nuova digitalizzazione. A questo punto, sarà molto importante per l’Italia non perdere questo treno in corsa per far ripartire la sua ripresa e stare al passo con il resto delle altre economie europee, altrimenti non sarà un problema di soli conti pubblici italiani in quanto si metterà di nuovo in discussione la tenuta dell’eurozona e di conseguenza della moneta unica, così valuta la situazione l’analista di TeleTrade.
Anche le altre economie europee potrebbero utilizzare i piani di stimolo ultra accomodante della BCE, per accrescere la loro produttività ed indirizzare le loro economie verso una migliore digitalizzazione per affrontare al meglio la dislocazione dei lavoratori e le esigenze di riqualificazione derivanti dall’automazione e dal cambiamento tecnologico; ovviamente in queste sfide anche la politica dovrà fare la sua parte focalizzandosi prevalentemente nel sostegno fiscale sia a persone che imprese in modo da costruire delle economie più resilienti, più intelligenti, più green e più inclusive per il domani.
Dando uno sguardo al comparto azionario, l’epidemia ha frenato i consumi di energia, ha ostacolato gli investimenti e ha rallentato l’economia; ma la situazione cambia quando concentriamo l’attenzione nel settore industriale delle fonti rinnovabili; un settore in crescita non solo in Italia ma in tutto il mondo, mentre di pari passo si registrano grosse difficoltà nei settori dedicati ad altri segmenti del settore energetico come petrolio, gas e carbone. In particolare, per quanto riguarda Piazza Affari, dato che il clima che accompagnerà fino alla fine dell’anno in corso sarà caratterizzato da una maggiore incertezza e volatilità, è estremamente importante valutare con accuratezza le azioni su cui investire per ottenere rendimenti interessanti. Tra i settori maggiormente promettenti ci sono sia quello energetico e sia quello bancario, i quali già nel 2019 hanno fornito ottimi rendimenti.

Analista di TeleTrade Giancarlo Della Pietà
Esperienza nel trading: dal 2006
