Con il termine T-Commerce o IDTV-Commerce (Interactive Digital TV), in cui la T sta ovviamente per tv intendiamo quella tipologia di commercio, piuttosto recente per la verità, che sfrutta un canale pubblicitario al contrario piuttosto rodato che è il mezzo televisivo. Il televisore ovviamente dovrà essere digitale. Per chi non ne fosse al corrente dal 2020 è infatti in vigore l’obbligo di rendere la propria tv smart, ovvero con possibilità di connessione ad una rete internet. La smart tv, oltre alla sua funzionalità principale quale classico veicolo di intrattenimento, funge ora da canale di marketing che consente la comunicazione bidirezionale attraverso la pubblicità interattiva e la pubblicità indirizzabile.
Come suggerito dal nome stesso, il t-commerce è uno strumento che fa parte del commercio elettronico (dell’e-commerce) che sono essi stessi le parti più importanti dell’U-Commerce (Ubiquitous Commerce) il termine generico che indica le transazioni commerciali onnicomprensive che avvengono mediante la tecnologia dell’informazione e della comunicazione.
La promessa del T- commerce è quella di migliorare i canali di shopping e le normali pubblicità televisive offrendo ai consumatori la possibilità “One-Click” ovvero “Compralo”.
Dal momento infatti che la smart tv è un vero e proprio device connesso al web, come un pc, uno smartphone e un tablet, lo spettatore ha la facoltà di interagire con la pubblicità o i banner pubblicitari spesso presenti durante le trasmissioni e procedere all’acquisto del prodotto sponsorizzato nell’immediato, senza interrompere la fruizione del programma che sta seguendo e pagando attraverso i canali già noti all’e-commerce e cioè in via del tutto telematica.
T-Commerce: vedi, clicchi, compri
Man mano che le nuove tecnologie continuano ad emergere, le aziende di diversi settori devono sempre più dare una risposta significativa per non rischiare di rimanere indietro. I profitti economici futuri e il vantaggio competitivo si basano sulla capacità organizzativa di assimilare le nuove tecnologie nel modo giusto.
Le emittenti, i fornitori di contenuti e servizi e molte altre aziende sono state inevitabilmente influenzate dall’avvento delle tecnologie digitali nel settore della televisione digitale (DTV). Tutte queste aziende hanno preso in considerazione l’adozione di tecnologie digitali. La televisione digitale è un nuovo servizio televisivo che rappresenta lo sviluppo più significativo della tecnologia televisiva dall’avvento della televisione a colori negli anni ’50.
La televisione interattiva con l’app T-commerce pre-integrata che consente l’acquisto online tramite il telecomando della televisione è stata introdotta da Samsung nel 2012/13.
La multinazionale di abbigliamento svedese H&M è stata una delle prime aziende a mettere in onda una pubblicità con il t-commerce abilitato durante il Super Bowl nel 2014.
Tale spot pubblicitario ha dato avvio, soprattutto negli Stati Uniti alla tecnologia del “one-click”: il prodotto passato in tv può essere immediatamente acquistato con un semplice click non dal mouse bensì dal telecomando.
T-Commerce in Italia: prospettive
La popolarità della televisione digitale interattiva (IDTV) è cresciuta rapidamente negli ultimi anni ed è probabilmente la stella della crescita del futuro. Secondo Forrester Research, oltre il 10% degli europei utilizza attualmente servizi di televisione digitale interattiva (IDTV).
Sebbene IDTV apporti numerosi vantaggi alla qualità e alla trasmissione dei canali TV per i clienti, ha anche prodotto una forte concorrenza sul mercato e una riduzione dei margini di profitto per l’intero settore televisivo. Pertanto, l’industria deve cercare nuovi modi per utilizzare la tecnologia per essere competitivi.
E in Italia come siamo messi?
In Italia il T-Commerce ha una storia già da oltre 17 anni ma l’evoluzione tecnologica porta sempre nuove sfide ai brand italiani e al momento sono veramente poche le aziende cosiddette smart.
“Il televisore di casa come una vetrina attraverso la quale guardare video di prodotti, selezionare articoli e, se lo si desidera, acquistarli” questa era la frase che annunciava nel lontano ormai 2003 la partnership tra Rai Click e la società chiamata e.Biscom per lanciare il primo servizio italiano di T-commerce. L’iniziativa era stata lanciata grazie ad un brand, leader a livello internazionale nel settore intimo, lingerie, moda mare e abbigliamento. Gli spettatori potevano vedere immagini e video delle collezioni, seguire sfilate e back stage, interagire con i prodotti presentati, selezionare modello e taglia e quindi inviare l’ordine d’acquisto.
Il tempo è passato e le modalità di ads e tv marketing sono cambiate. Nel 2018 è nato un nuovo canale permette agli spettatori di acquistare i prodotti mostrati nelle classiche televendite soltanto inquadrando lo schermo del televisore con la telecamera del proprio smartphone con focus sul QR Code in sovraimpressione. Per i più “tradizionalisti” è invece possibile completare gli acquisti attraverso un sms in cui inserire il codice prodotto d’interesse.
Il sistema è collegato direttamente al multi brand store e sul display del proprio dispositivo mobile il telespettatore visualizza la scheda del prodotto e l’opzione di acquisto.
Il passaggio al T-commerce è una grande svolta e richiede del tempo ma tutti sanno che il Television Commerce è la vera rivoluzione copernicana nel modo di concepire le vendite on-line.