Smartworking, soluzione comoda ma non per tutti

di | Luglio 5, 2020

Lo smart working, ovvero il lavoro agile, consiste nel gestire il proprio lavoro da dipendente riorganizzando i propri tempi, i propri orari e la stessa modalità di esecuzione del lavoro. Infatti ci troviamo nella completa assenza di vincoli di orario o di spazio, ma allo stesso tempo ci deve essere la capacità organizzativa e di adempiere agli obiettivi prefissati nei tempi giusti. Una modalità di lavoro che va incontro a tutti coloro che hanno esigenze di vita che non conciliano con gli orari lavorativi, tirando fuori il massimo della produttività.

Smart Work e lavoro flessibile

La flessibilità che ci concede questo tipo di organizzazione lavorativa è a dir poco allettante. Se entrambe le parti, datore e dipendenti sono d’accordo, il lavoro da remoto potrebbe regalare a tutti dei grandi vantaggi. Ovviamente per far si che ciò possa essere messo in atto, devono essere messi a disposizione del lavoratore gli strumenti necessari per poter operare da un luogo diverso da quello usuale.

Parità di trattamento per i lavoratori smart

I lavoratori che operano secondo questa modalità hanno riservato lo stesso trattamento che si riserva a chi lavora in sede e agli orari d’ufficio. L’unica cosa importante è il rispetto degli obiettivi a scadenza. Perciò in caso di infortuni o malattie, il loro trattamento sarà il medesimo, trattandolo con le modalità dettate dall’INAIL.

La pandemia Covid 19 non ferma il lavoro

Con l’arrivo della pandemia e l’impossibilità di collaborare di persona, lo smart work è stata la chiave che ha permesso al 50% dei lavoratori di non fermarsi. Purtroppo non è una soluzione per tutti dato che molti lavori richiedono la mano umana per poter essere eseguiti. Sportivi, artigiani e commercianti non possono usufruire di questa grande soluzione. Ma anche produzioni manufatturiere, costruzioni e ricettive. Quindil’introduzione della tipologia di lavoro tramite smart work ha permesso di proseguire e di non fermarsi ad alcuni settori, ma per altri la pandemia è stata uno stop a dir poco disastroso.

Come adottare la tipologia di lavoro

Per lavorare in smart working, l’unica cosa necessaria sarà avere un accordo scritto con il proprio datore di lavoro e inviato telematicamente. All’interno dell’accordo dovranno essere citate:

  • Recesso: all’interno dovranno essere ben espresse le clausole da seguire per un eventuale recesso. Se l’accordo è a tempo indeterminato il minimo di preavviso sarà di trenta giorni e dovrà essere accompagnato da un motivo ben giustificato;
  • Durata dell’accordo: esprimere se l’accordo sarà a tempo determinato o a tempo indeterminato;
  • Tipologia: dovrà essere ben spiegato come e quando verrà svolto il lavoro, soprattutto indicando gli strumenti utilizzati;
  • Controllo: il datore di lavoro dovrà avere la possibilità di controllare l’operato del dipendente rispettando la sua privacy e le sue tutele.

 

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