Non si placa lo scandalo Volkswagen cavie umane, e oggi la la casa di Stoccarda sospende il manager Thomas Steg.
Steg era il responsabile Volkswagen per la sostenibilità e le relazioni esterne, e resterà a casa fino al termine delle indagini per accertare le responsabilità sui test dei gas di scarico effettuati sia su animali che su cavie umane.
Steg, ex portavoce del governo di Berlino, si è assunto la piena responsabilità dell’accaduto, secondo Mathias Mueller, CEO Volkswagen.
La casa tedesca è ora al centro del mirino, di nuovo, dopo lo scandalo Dieselgate.
Le dichiarazioni della UE
Anche la Commissione Ue si è detta estremamente preoccupata per i test su scimmie e umani che sarebbero stati portati avanti dalla società Eugt fino al 2017. Una storia che si trascinerà ancora per molto, e potrebbe portare a conseguenze gravi per i tedeschi.
Margaritis, portavoce per l’Unione Europea, ha però rimandato la questione alle autorità nazionali competenti, pur sottolineando la necessità di un’azione urgente: “prendiamo atto della volontà delle autorità tedesche di indagare sulla questione e speriamo che lo facciano”. Si preannuncia dunque un febbraio caldo per la Volkswagen, e le indagini potrebbero portare a svolte clamorose.
Steg non sarà sicuramente l’unico a pagare per quanto successo. Dopo il Dieselgate del 2015, che costò alla Volkswagen ben 25 miliardi di euro, ora la casa tedesca è rimasta coinvolta in un’altra brutta storia scoperta dal New York Times.
I test, svolti sotto la pressione del gruppo Eugt, oggi dismesso ma finanziato fino all’anno scorso dalle case automobilistiche, si sarebbero svolti negli USA. Sotto la lente un test di quattro anni fa condotto in una clinica su 25 persone. Coinvolte anche le università di Aquisgrana e Aachen, che sembrano però voler difendere le loro posizioni.
Intanto Steg, prima di essere sospeso, aveva annunciato la rinuncia totale a test su animali per la Volkswagen, la BMW e la Daimler.