Regime forfettario: tutti i vantaggi

di | Novembre 2, 2021

Per regime forfettario si intende un regime fiscale che si rivolge ai professionisti e alle piccole imprese. Si tratta di una misura creata nel 2016 in sostituzione al regime dei minimi. Si tratta di una soluzione ideale per chi ha appena aperto la sua attività e infatti dal 2016 il numero dell’apertura di partite IVA con questo regime sta crescendo costantemente, a dimostrazione del fatto che si tratta di una misura conveniente che infatti sta venendo costantemente prorogata e migliorata dalle leggi di bilancio.

Il regime forfettario prevede oneri e adempimenti minimi ed è adatto proprio per una fase di startup di una piccola azienda o per un libero professionista che lavora autonomamente.

Una delle caratteristiche principali è il limite di 65000€ di ricavi annui, che una volta superati costringono chi ha superato questa soglia al passaggio al regime ordinario. Se fino al 2021 il passaggio doveva avvenire dall’anno successivo, con la nuova legge di bilancio è previsto che in caso di superamento del limite di 65000€, per i successivi 2 anni sarà possibile restare all’interno del regime forfettario per rendere meno brusca la fuoriuscita dalle agevolazioni di questo regime.

È prevista però un’aliquota del 20% al posto del 15% (oppure 10% al posto del 5% per chi è nei primi 5 anni di attività). L’unica condizione per sfruttare questa iniziativa è quella di incrementare di almeno il 10% il volume d’affari.

Quali sono le caratteristiche principali del regime forfettario?

Come detto in precedenza, una delle caratteristiche principali da tenere in considerazione è il limite dei 65000€, limite modificato solamente nel 2019 considerato che in precedenza il limite era di 30000€.

Un’altra caratteristica di questo regime è la tassazione al 15%, senza nessun tipo di scaglione. Per i primi 5 anni di attività la tassazione è addirittura al 5% e si tratta di una delle tassazioni più basse d’Europa.

Il regime forfettario si basa sui codici ATECO, si tratta di codici che classificano una determinata attività economica e che con riferimento al regime forfettario sono in grado di distinguere il coefficiente di redditività di una determinata attività. Il coefficiente di redditività è maggiore per i liberi professionisti, intermedio per gli artigiani e più basso per i commercianti. Un’altra differenza riguardo a queste 3 categorie è relativa alla contribuzione INPS. Ci possono essere i liberi professionisti che appartengono ad una determinata cassa, e in quel caso le norme sono stabilite dalla cassa di appartenenza. Esistono poi i liberi professionisti senza cassa, si tratta in genere di chi appartiene alle nuove professioni. Per questi professionisti il coefficiente di redditività è pari al 78% e l’aliquota contributiva è pari al 25.72%. Caratteristica di questi liberi professionisti è quella di versare i contributi previdenziali semplicemente in base al fatturato e non un contributo fisso come verrà visto in seguito.

Gli artigiani sono un’altra categoria che possono accedere al regime forfettario. A differenza delle categorie menzionate precedentemente, un artigiano a prescindere dal fatturato deve versare una quota fissa che sfiora i 4000€. Qualora venga superata la quota di fatturato di circa 16000€, l’artigiano dovrà pagare un contributo INPS sulla parte eccedente per un importo pari al 24%.

Anche i commercianti, così come gli artigiani, devono pagare una quota fissa, a prescindere dal fatturato realizzato. Se poi il fatturato supera i 16000€, per la parte eccedente andrà pagata una quota pari al 24%.

Per il calcolo del reddito imponibile, ci si basa sul principio di cassa e non di competenza. Questo significa che vengono considerati solo i ricavi e compensi effettivamente incassati nel periodo d’imposta per il calcolo del reddito imponibile.

Un’altra caratteristica particolare del regime forfettario è la mancata possibilità di dedurre le spese sostenute per il sostenimento della propria attività.

caratteristiche del regime forfettario

Quali sono i vantaggi?

Il regime forfettario rispetto agli altri regimi fiscali offre una serie di vantaggi:

  • Una tassazione estremamente bassa, pari al 15%. Oltretutto le nuove attività per i primi 5 anni hanno una tassazione pari al 5% se rispettano determinati requisiti;
  • Una reale semplificazione fiscale che porta anche ad una riduzione dei costi del commercialista e l’esonero da studi di settore e altri adempimenti;
  • Assenza dell’iva in fattura per i propri servizi (anche se allo stesso tempo non è possibile detrarre l’iva sugli acquisti). L’assenza dell’iva in ogni caso permette una riduzione della fattura rispetto a chi non può ottenere questo vantaggio e di conseguenza essere più competitivo;
  • Attualmente non è necessario l’applicazione della fatturazione elettronica, che se da un lato ha anche dei vantaggi, dall’altro bisogna anche sostenere dei costi. Per il momento c’è la possibilità di scegliere la soluzione più conveniente;
  • Per gli artigiani e i commercianti, che hanno l’obbligo di versare una parte dei contributi INPS a prescindere dal reddito, è prevista su richiesta, una riduzione dei contributi versati dal 35%;
  • C’è la possibilità di svolgere un lavoro dipendente e allo stesso tempo operare tramite partita IVA.

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