Mercato Monopolistico

di | Agosto 20, 2021

Non c’è persona che non abbia mai sentito di parlare di monopolio, e la maggior parte sanno che in questa forma di mercato c’è una sola impresa che produce ed una sola impresa che vende. Possiamo definire quindi il monopolio come un mercato in cui il monopolista, ovvero l’impresa che produce, mette a disposizione della domanda, ovvero dei clienti, un bene o servizio che non è sostituibile e che quindi chi vuole acquistare deve necessariamente acquistare dall’impresa monopolistica. Se poniamo l’attenzione alla differenza che intercorre tra questa ed il monopolio ci rendiamo conto che nel primo le imprese tendono ad entrare nel mercato quando si verifica un extra-profitto, facendolo così avvicinare allo zero nel lungo periodo. Perchè nel monopolio le imprese non entrano nel mercato? Ci sono delle condizione particolari per le quali una sola impresa detiene l’intera offerta di mercato, questo accade perché:

  • sussiste una condizione legale, monopolio legale;
  • sussiste una condizione di risorse, monopolio tecnologico;
  • sussistono delle condizioni naturali, monopolio naturale.

Monopolio e la curva della domanda

La curva della domanda di un impresa che lavora in concorrenza perfetta è nient’altro che una curva orizzontale perché è influenzata dal prezzo di mercato. Più cresce il prezzo più scende la domanda e viceversa. Le imprese subiscono l’influenza del prezzo senza possibilità di agire su esso, per questo si dice che le imprese che lavorano in mercati di concorrenza perfetta sono Price Taker. In un mercato di monopolio invece ci troviamo di fronte ad una situazione completamente diversa. In un mercato di monopolio l’impresa si definisce Price Maker dato che è l’impresa stessa a scegliere il prezzo e la curva dell’offerta coincide quindi con la curva della domanda.

Scelte di prezzo del monopolista

Ogni monopolista nel momento in cui deve scegliere il prezzo, sarà orientato verso un prezzo che possa aumentare e rendere massimo il profitto. Siccome nel mercato non c’è concorrenza, il monopolista sarà libero di scegliere sarà un prezzo qualsiasi. In questo mercato il monopolista potrà quindi decidere autonomamente se applicare un prezzo inferiore ed aumentare le vendite oppure applicare un prezzo maggiore e vendere una quantità inferiore. Il monopolista ha il potere di far leva sul prezzo che utilizza come elemento a proprio favore. Nel momento in cui decide di ridurre il prezzo si riscontreranno due effetti, uno positivo ed uno negativo. Quello positivo è ovviamente l’aumento della vendita e quello negativo è il decrescere dell’incasso. A questo punto si dovranno mettere a confronto i due riscontri: se la diminuzione del prezzo genera alte vendite, così da compensare il mancato incasso allora sarà conveniente diminuire il prezzo, in caso contrario si opterà per restare nel prezzo vigente.

  1. Abbassando il prezzo vende quantità maggiori
  2. Vende di più ma ad un prezzo inferiore
  3. Il risultato ottenuto se positivo è il ricavo marginale
  4. Il ricavo marginale è ottenuto dalla vendita di un’unità in più di prodotto.

Esiste quindi un punto di massimizzazione, ovvero un punto in cui il monopolista massimizza il proprio profitto e ciò accade quando la curva del ricavo si incontra con la curva del costo marginale. Il ricavo marginale in un mercato di monopolio è inferiore al prezzo del bene. L’impresa ha la facoltà di controllare sia le quantità sia il prezzo di vendita del bene stesso. In un impresa concorrenziale il prezzo è dato dal mercato e il ricavo marginale è sempre uguale al prezzo, mentre in un’impresa monopolistica il prezzo è sempre più alto rispetto al ricavo marginale, qualsiasi sia il livello di produzione preso in considerazione.

Diversi tipologie di monopolio

Il monopolio legale è la situazione che si viene a creare quando l’offerta di un determinato bene è attribuita ad un unico fattore economico. Per capire meglio di cosa si sta parlando possiamo fare l’esempio di brevetto che rappresenta un ostacolo per le nuove imprese. I possessori di brevetto, ovvero coloro che inventano e creano il prodotto potranno quindi vendere il proprio bene in esclusiva e trarre un grande guadagno dalla propria inventiva.Se ci pensiamo bene, se ci trovassimo in un mercato in concorrenza perfetta, le imprese influirebbero nella produzione, nel prezzo, nelle quantità e nelle strategie di mercato. Un’impresa investe il proprio operato per riuscire a sviluppare un brevetto proprio perché si ha la certezza di avere un rendimento alto poiché l’impresa sarà l’unica a cui sarà dato il permesso, almeno per un certo numero di anni, di produrre e vendere quel prodotto. Il monopolio naturale invece nasce da un tipo di conformazione industriale in cui il numero delle imprese che operano nel mercato che garantiscono un rendimento ottimale è uguale a uno. I costi che una sola impresa sostiene nella produzione di un’intera quantità equivalente alla domanda sono inferiori ai costi che una serie di imprese operanti sosterrebbero. Considerando questi fattori la presenza di un’unica impresa risulta più efficiente di molte imprese insieme.

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