Negli ultimi mesi si è parlato molto in ambito tecnologico, della possibilità che a partire dai prossimi anni venga creata un’alleanza europea tra piccole e medie imprese che si occupano di investire in microprocessori o semplicemente di creare o “fondere” nuovi, chip, microprocessori e processori. La situazione, complessa, ha una dinamica estremamente semplice: quella di adeguare i mercati ad una domanda che ora è diventata spropositata. Ora per ogni cosa pare che serva un chip o un processore: non solo telefoni, computer o tablet, ma anche rasoi elettrici smart, spazzolini da denti, aspirapolveri, lavatrici, frigoriferi.
Il mondo sta andando sempre più verso una digitalizzazione e domotizzazione radicale, che piano piano sta cambiando e semplificando molti aspetti della nostra vita e per questo motivo investire in microprocessori sta diventando sempre più necessario.
Questo digitalizzazione è diventata ancora più rilevante negli ultimi anni e la pandemia in questo senso ha dato una spinta in più affinché si digitalizzassero anche quei settori per cui prima era impensabile un cambiamento così: istruzione e sanità.
Tutto questo è stato reso possibile non solo da schermi OLED o LCD sempre più definiti e di qualità, non da devices sempre più sottili, ma da ciò che rende questi dispositivi davvero performanti: il processore. In questo articolo spieghiamo come mai un processore può essere un ottimo investimento per il futuro.
Lo sviluppo tecnologico negli ultimi anni e l’opportunità di investire in microprocessori
Si può notare come negli ultimi anni tutte le aziende in ambito tecnologico (qui si farà riferimento a fine esplicativo all’ambito telefonico) stiano passando con il passare del tempo a migliorare sempre di più hardware e software piuttosto che il lato estetico.
Andiamo con esempi più fattuali: se si pensa all’ambito degli smartphone, fino a qualche hanno fa c’erano due gare in atto: chi riusciva a realizzare lo smartphone più sottile e chi riusciva a realizzare lo smartphone con meno bordi. Ciò a portato ad una gara continua allo schermo “limitless” o più precisamente all’ “infinite display”.
Se notiamo però negli ultimi anni anche a livello pubblicitario e di marketing si sta spingendo sempre più alla forza e potenza di nuovi processori.
Per farla ancora più semplice ora che a livello estetico è stato praticamente fatto il possibile e che è possibile fare moltissime azioni tramite smartphone, i processori più nuovi e performanti puntano a poter permette di realizzare ancora azioni più complicate velocemente e in modo fluido.
La tecnologia migliora passo dopo passo. Il ritmo varia ma solitamente la crescita è lenta e costante.
Si pensi per esempio agli ultimi modelli di Iphone negli ultimi 10 anni: non ci sono state delle rivoluzioni pazzesche di anno in anno. Alcuni miglioramenti alla fotocamera, alcuni miglioramenti estetici…e soprattutto processori più performanti.
La vera forza di un device non è più solo nella scheda tecnica, ma soprattutto nell’hardware.
Propongo questo esempio per far capire meglio.
Se domani una azienda presentasse un nuovo telefono con una fotocamera da 120 Mega Pixel e memoria interna di 4 Terabyte, tutti rimarremmo estasiati.
Ci dovremmo però chiedere, che processore monta questo tipo di device sulla carta così potente?
Se il processore non supporta tutte queste funzionalità o non è in grado di gestirle al meglio, potremmo riscontrare continui bug ed errori nelle prestazioni.
In questo senso è meglio puntare ad una scheda tecnica dalle caratteristiche sulla carta più basse, ma inserite all’interno di un sistema per cui sono ottimizzate.
Nuovi Chip ed Ecosistemi
Uno degli esempi che si possono fare è Apple: se si compara il suo reparto fotocamera a quello di altri sembra che l’azienda di Cupertino sia rimasta indietro di anni luce rispetto ai suoi concorrenti.
Invece così non è perché Apple riesce a sfruttare al meglio ed ottimizzare tutta la potenza dei suoi 12 Mega Pixel, grazie al suo Chip Bionic (varia a seconda dei modelli).
Ciò che ne risultano sono foto di altissima qualità, modificabili ed editabili in maniera semplice e fluida.
Quando si compra un qualsiasi device è importante prestare soprattutto attenzione a che tipo di processore viene utilizzato.
Nella maggior parte degli smartphone il processore non può essere cambiato, ma si possono vedere tutte le sue caratteristiche semplicemente da Impostazioni > Generali > Info Dispositivo.
Una delle tendenze degli ultimi anni riguardante i processori è quella di volere creare in modo veloce ed efficiente un chip di cui si è proprietari.
Cupertino ha annunciato pochi giorni fa l’arrivo di nuovi Macbook Air con processore M2 Apple, un processore di cui è proprietaria solo e soltanto Apple.
Apple è una delle prime aziende che si allontana e si stacca dal colosso Intel, ciò il primo produttore al mondo per quanto riguarda i processori.
La potenza di calcolo che essa promette è molto superiore a quella di Intel (non ai suoi processori x86), ma è un segno importante per tutto il mondo tecnologico che Apple ha deciso di produrre tutto in casa, per dare ad ogni suo dispositivo tutta la potenza e fluidità che necessità.
La tecnologia si sviluppa lentamente, ma non i processori.
Per i processori, già David House con il suo famoso enunciato di “Legge di Moore” aveva spiegato che è tutta un’altra storia: “la complessità di un processore raddoppia ogni 18 mesi e quadruplica quindi ogni tre anni” e questa è un’altra spiegazione per cui investire in microprocessori sta diventando sempre più conveniente e strategico.