Non è un segreto che al giorno d’oggi, in qualsiasi sport, la componente “sponsor” è un tassello predominante ed essenziale. Gli sponsor nella f1 sono aziende o privati che decidono di finanziare un determinato progetto, in questo caso sportivo, al fine di averne un ritorno d’immagine da sfruttare poi per vendere il proprio prodotto, meno rari sono i casi in cui un singolo elargisce soldi solo per pura passione. In sostanza la sponsorizzazione è un’attività di marketing nella quale si mira a legare il nome della propria azienda ad un’immagine pubblica, ad esempio una società sportiva, per targettizzare i fan e falli diventare clienti.
Ma perché parliamo proprio di Formula 1? Perché proprio nel mondo delle corse si è sviluppato il concetto di sponsorizzazione come lo intendiamo oggi.
Inizialmente la F1 era un mondo seguito e finanziato per passione da una cerchia elitaria, ma nel 1950 venne istituita la prima edizione del mondiale, quindi il campionato divenne per la prima volta una specie di circo itinerante in giro per il globo. Questa rivoluzione fu accompagnata dalla liberalizzazione ufficiale delle sponsorizzazioni sulle autovetture, dal quel momento venne permesso alle varie scuderie di applicare sulla carrozzeria della propria macchina qualsiasi tipo di pubblicità e non più solo i loghi delle aziende che collaboravano direttamente nella costruzione della macchina, ad esempio benzine, gomme, ricambi.
Fu proprio in questo periodo che le auto abbandonarono i monocromatici colori inziali, tipici dei propri paesi di origine, per diventare multicolore e con svariate scritte in bella vista. Si iniziò cosi a vedere scuderie cambiare colore alla livrea ogni anno in base allo sponsor predominante, ed addirittura la regina delle macchine da corsa, la Ferrari, negli anni 70’ iniziò ad applicare alcuni sponsor alla propria vettura, tra i quali si ricordano gli iconici Fiat, Schell e Malboro.
Perché questa corsa alle sponsorizzazioni? La risposta è semplice, il denaro. Con la competizione crescente e in tour in giro per il mondo, il supporto finanziario di aziende partner divenne essenziale.
Esemplare fu il caso Benetton che negli anni 80’, la prima scuderia campione del mondo con il nome di un’azienda non coinvolta direttamente nel settore automotive.
Questa rivoluzione segnata da Benetton è continua fino ad oggi con il ben noto marchio Red bull, che da anni ormai occupa i primi posti in classifica.
Perché essere sponsor nella formula 1? Visibilità
Sponsorizzare una scuderia F1 è estremamente costoso, quindi perché alcuni dei brand più prestigiosi del mondo continuano a farlo?
La risposta è abbastanza semplice, continuano a farlo perché l’investimento rende, e questo principalmente per 2 fattori.
In primo luogo, la F1 è uno dei pochi e rari sport che gode di visibilità a livello mondiale e, come secondo aspetto, ha la particolare caratteristica di essere mobile, questo fa si che non solo la gente segue le corse tramite la tv o internet ma ha anche l’opportunità di partecipazione in loco, il che comporta tutta una serie di opportunità di guadagno per le aziende e tutto il mondo circostante.
Parlato di visibilità, secondo una ricerca Nielsen, la Formula 1 è il motorsport più seguito al mondo con un’audience globale di 1922 milioni di spettatori. Le nazioni dove si registra maggiore ascolto sono: Italia, Brasile, Gran Bretagna, Germania, Paesi Bassi.
Un altro dato importante è la caratteristica dello spettatore medio, il mondo delle corse non solo è amato dagli uomini (62% del pubblico) ma è sempre più seguito anche dal genere femminile con una quota in aumento del 38%. Questi numeri sono molto importanti se paragonati al mondo del calcio per esempio, dove la diffusione del pubblico forse maggiore ma è predominante un’audience maschile.
Oltre al broadcasting televisivo, la formula 1 è seguita anche sui social da più di 30 milioni di persone. I social sono uno strumento essenziale soprattutto per le aziende perché permettono una maggiore targettizzazione dei clienti ed un approccio più diretto e personalizzato che mira alla fidelizzazione di quest’ultimi.
Quanto costa fare lo sponsor nella f1?
Da una prospettiva puramente economica, è difficile dire quanto costa la sponsorizzazione della Formula 1. Come al solito, dipende dai benefici di marketing, dagli obiettivi, dal mercato che si vuole centrare e, infine, dalle prestazioni della squadra. Ad oggi, una sponsorizzazione base può variare da mezzo milione di euro a più di 30 milioni solo in base alla scuderia o agli accordi presi. Ciò che è più importante, però, è quanto valore i marchi e le aziende stanno ottenendo da questi costi di sponsorizzazione della F1.
Marchi come Mercedes, Ferrari, McLaren o Red Bull oramai non sono più semplici brand di macchine ma simboleggiano velocità, eccellenza, performance e tecnologia, concetti che trascendo il semplice mondo delle macchine e che sono applicabili e trasferibili a qualsiasi altro settore. Proprio per questo motivo molti brand, anche totalmente estranei a questo mondo, come Benetton negli anni 80’, ci tengono a collegare il loro nome a queste prestigiose scuderie.