Il fondo monetario internazionale, il suo ruolo nell’economia mondiale

di | Marzo 23, 2021

Il fondo monetario internazionale è una di quelle istituzioni di cui se ne ricorda il nome, magari al telegiornale o nei media in generale, ma i sui meccanismi e le sue funzioni specifiche non sono sempre sono chiari a tutti. Quando è nato? Perché è nato? Chi lo gestisce e come lo fa? Quanto è importante nell’economia odierna? In questo breve articolo cercheremo di rispondere a queste domande in maniera semplice ed efficace, così da avere una visione più chiara e lineare di questa organizzazione internazionale.

Nascita e sviluppo del FMI

Il fondo nasce nel 1944 alla conferenza di Bretton Woods; questa conferenza vedeva riunirsi i maggior Stati occidentali che stavano per vincere la Seconda Guerra Mondiale. In particolare tra i soggetti più importanti e più influenti vi erano chiaramente USA, Francia e Inghilterra. L’obiettivo della conferenza era quello di stabilire alcune regole fondamentali per chi avrebbe preso parte agli accordi; queste regole erano volte ad evitare e prevenire quei fenomeni economici drammatici che portarono alla Guerra Mondiale, ad esempio le eccessive svalutazioni competitive che causarono crisi valutarie e le granitiche misure protezionistiche tra stati. Quindi l’obiettivo principale del fondo era quello di garantire una crescita equilibrata e coordinata tra tutti gli Stati in modo da garantire una certa stabilità all’economia mondiale. Non a caso nelle finalità del fondo, indicate nell’articolo 1 dello statuto, vengono sottolineati questi punti:

  • Promuovere la cooperazione monetaria internazionale
  • Facilitare l’espansione del commercio internazionale
  • Promuovere la stabilità e combattere le svalutazioni competitive
  • Offrire le risorse del fondo ai paesi che si dovessero trovare in situazioni di difficoltà

La struttura del fondo è quella tipica delle organizzazioni internazionali, infatti presenta tre organi principali: il board of governors, Il consiglio esecutivo, il segretario generale. Il consiglio esecutivo è chiaramente l’organo che detiene il potere di prendere le decisioni più importanti e più rilevanti per il fondo. Non a caso nel consiglio esecutivo il voto e le influenze sui processi decisionali sono ponderati in base al peso del paese esercente. Per questo troviamo 5 paesi che hanno un’influenza su tutto l’operato dell’organizzazione sono USA, Giappone, Cina, Germania e UK. Dobbiamo ricordarci che stiamo parlando di un fondo, quindi una delle ragioni d’essere di questa organizzazione è il deposito di una certa quota di riserve in un fondo comune. Questa quota corrisponde chiaramente alla forza dello stato che deposita. Per queste ragioni i paesi più importanti come USA e UK versano la quota maggiore. Il fondo che quindi si viene a creare servirà poi a gestire e ad organizzare tutte le funzioni che il FMI si prefigge nello statuto. Dal punto di vista della sua evoluzione storica, il FMI ha avuto un cambiamento radicale negli anni ’70, quando il presidente degli USA Reagan decise di abolire definitivamente l’ancoraggio dollaro-oro. Prima di questo evento infatti il livello delle riserve del dollaro e di conseguenza i valori di cambio era strettamente legati alla quantità fisica di oro estratto. Essendo poi il dollaro la moneta principale del FMI (sistema delle quote visto in precedenza) il sistema valutario aveva una sua stabilità rassicurante. Ma quando ci fu lo stacco dall’oro, decisione dovuta ad una serie di fattori che rendevano la situazione non più sostenibile, le valute di tutto il mondo iniziarono a fluttuare molto più facilmente, dollaro compreso. Da questo momento in poi il FMI cambiò la sua funzione principale: passò da ingegnere a pompiere, ovvero il suo impegno fu concentrato quasi esclusivamente nel limitare le crisi valutarie dei paesi emergenti. I paesi emergenti infatti subirono maggiormente questa evoluzione; avendo una buona parte di passività statali denominate in dollari, il suo fluttuare portò a forti squilibri che ebbero come conseguenza gravi crisi (es Argentina). Il FMI quindi dovette intervenire diverse volte per salvare l’economia mondiale.

Il FMI oggi

Dagli anni ’70 agli anni ’90 il ruolo del fondo fu importantissimo. Esso riuscì a limitare e a regolare diverse situazioni complicate che avrebbero portato a crisi ben peggior e ben più drammatiche di quelle che poi sono effettivamente state. Verso la fine degli anni ’90 e gli inizi degli anni 2000 il FMI divenne sempre più marginale, l’economia stava crescendo e la stabilità delle valute era promettente. Per queste ragioni il lavoro del fondo era minore e le situazioni di chiara instabilità monetaria abbastanza are. Questo periodo non a caso prende il nome di “grande moderazione”. Tutto cambio con la gravissima crisi nata nel 2007. I suoi risvolti furono devastanti e per la prima volta il fondo dovette intervenire per salvare paesi dell’area occidentale e le economie più sviluppate. Un cambiamento epocale. Alla fine di tutto questo ci si potrebbe chiedere come mai, nonostante il suo forte impiego anche negli anni più recenti, il FMI non sia cosi comune all’ordine del giorno e presente nel dibattito dell’opinione pubblica. Il motivo è uno solo: l’Unione Europea. L’istaurarsi dell’UE nella politica economica Italiana ha di fatto portato una sovrapposizione dei ruoli tra FMI e BCE. Infatti la BCE ha assunto tra i suoi compiti degli oneri molto simili a quelli del FMI. Basti pensare al MES: esso agisce esattamente come il FMI, ovvero una quota di riserve pronta ad intervenire per risanare una situazione economica in grave crisi. Il MES inoltre prevede uno stanziamento di miliardi di Euro molto più elevato rispetto a quello del FMI, è per questo che la sua rilevanza nel dibattito politico è molto più importante.

Nonostante tutte queste evoluzioni, con la relativa sua uscita di scena, Il FMI rappresenta una delle principali istituzioni internazionali che ha permesso la ricrescita, lo sviluppo, la stabilità di tutto il mondo. Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale fino ai giorni nostri.

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