Nel periodo storico che stiamo vivendo, i sistemi economici nazionali sono interamente legati allo scambio di beni e servizi, dagli investimenti e i flussi monetari che le aziende spingono perché vengano effettuati in paesi esteri. La distanza fisica che un’azienda possiede nei confronti dei propri acquirenti o anche dei propri produttori, non è rilevante in termini economici, infatti sempre più imprese effettuano trasporti diminuendo notevolmente il costo finale. Le telecomunicazione e internet ha fatto si che questo fenomeno si verificasse ancora di più. I beni scambiati solitamente sono prodotti finiti o materie prime da destinare alla trasformazione ad alla produzione, mentre oggi si assiste sempre di più allo scambio di prodotti intermedi, ovvero quei prodotti che hanno già subito una lavorazione e che ancora devono essere lavorati prima da essere destinati al consumatore finale.
Avvento dello scambio di prodotti intermedi
I diversi processi produttivi sono stati separati a tal punto da essere ricollocate nel mondo con piccole fasi. Ogni fase viene effettuata in un punto diverso dal precedente, quindi per ogni singola trasformazione il prodotto viene spostato e trasportato al punto dove subirà la lavorazione successiva. Ormai le aziende che producono internamente dalla materia prima al prodotto finito sono pressochè nulle. Tutto ciò non si verifica a piccole distanze, anzi c’è la possibilità che tra un processo e l’altro il prodotto si sposti da una parte all’altra del pianeta. I confini per beni e servizi nel tempo sono diventati irrilevanti. L’integrazione che ne è derivata è sicuramente una presa di coscienza da parte di molti uomini d’affari che hanno compreso la necessità di tenere sotto controllo il monitoraggio delle evoluzioni dei vari mercati internazionali in modo da sapere in tempi brevi i cambiamenti che intercorrono in modo da poter agire per poter cambiare gli effetti che si potrebbero avere sul proprio sistema economico. Ormai è decaduto lo scetticismo dei vantaggi sullo scambio di lavoro tra i vari paesi, visti e valutati i risultati che si possono ottenere.
Composizione del commercio internazionale
Avendo ridotto notevolmente i costi delle distanze, soprattutto quelli relativi al trasporto, il volume del commercio che si viene a creare tra i vari paesi è notevole. La direzione di questi e i flussi commerciali sono aumentati a dismisura. Sicuramente l’avvento vede spostarsi verso i paesi orientali la gran mole di prodotti semilavorati e soprattutto si commerciano e si trasportano anche prodotti che solo poco tempo fa si riteneva quasi impossibile o forse inutile dover trasportare. Ciò che incide sui volumi di questo grande commercio è sicuramente dato dal numero di paesi coinvolti, il valore dell’interscambio e il valore dei beni scambiati. Ovviamente negli ultimi tempi è cresciuto notevolmente il numero di paesi che ha iniziato a partecipare agli scambi internazionali.
Scambi internazionali di servizi
Sicuramente gli scambi di servizi sono aumentati grazie a tre fattori principali come le tecnologie avanzate per la comunicazione, lo sviluppo di tutti i processi di delocalizzazione e tutti gli accordi internazionali presi, volti a liberalizzare i servizi. Sicuramente a questo sviluppo si è assistito solo negli ultimi anni quando si è capito che era sicuramente possibile vendere e stoccare servizi. Tutto questo presupponeva che si andasse avanti di pari passo tra produzione e consumo in modo che la trasmissione telematica fosse possibile fornendo un impulso decisivo al loro scambio internazionale. Il rapporto tra produzione e consumo è sicuramente troppo stretto, infatti se il servizio non è legato ad un determinato bene, e non è possibile trasferirli telematicamente, sarà comunque necessaria ed indispensabile una presenza fisica che possa permettere lo scambio verso il consumatore finale. I servizi d’impresa sono quelli maggiormente scambiati e quelli che hanno consentito dei ritmi di crescita notevoli.