Tax Haven e paesi Black list

di | Maggio 26, 2022

Uno dei temi più trattati negli ultimi tempi è sicuramento quello legato ai paradisi fiscali, specialmente in questo periodo di crisi economica e sanitaria. Ma cosa sono? Come funzionano? E chi può accedervi? Per capire tutto ciò, è importante ricordare da dove nasce l’idea di paradiso fiscale e quindi analizzarne un po’ la storia. Per rintracciare il vero significato del termine paradiso fiscale bisogna, infatti, tornare indietro di centinaia di anni.

Sebbene fin dai tempi degli antichi romani, i cittadini più abbienti abbiano cercato degli escamotage per fuggire dal proprio sistema fiscale, il primo paradiso fiscale del mondo moderno fu l’America. Molti storici riconoscono che numerosi padri pellegrini, ovvero i fondatori delle colonie nordamericane nel ’600, andarono nel Nuovo mondo per sfuggire alle tasse inglesi, e non solo per motivi religiosi e politici.

Fu poi Re Giorgio II di Gran Bretagna alla fine del Settecento a coniare il termine di “Tax Haven” per designare le isole Cayman, territorio britannico nel Mare dei Caraibi. Le isole si sarebbero guadagnate lo status di località esente dalle tasse perché alcuni marinai locali salvarono da un naufragio gli equipaggi di dieci navi mercantili: il re avrebbe ricompensato il gesto degli abitanti delle Cayman promettendo di non tassare mai il loro arcipelago.

I paradisi fiscali a loro modo si somigliano, tanto da poterne quasi tracciare un identikit. Sono quasi sempre Paesi con qualcosa in meno rispetto agli altri. Quasi tutti sono senza esercito, fatta eccezione per la Svizzera, e privi di sindacati e partiti davvero rappresentativi. Spesso non impongono tasse perché non hanno quasi spese pubbliche. Sono inoltre privi in molti casi di una valuta propria. La maggior parte dei migliori paradisi fiscali sono nazioni insulari come le Isole Vergini britanniche, le Samoa e Malta.

Quali sono i Paesi Black List 2022?

Quali sono i Paesi Black List 2022? La risposta è nella lista comunitaria, che è diventata il riferimento unico all’interno dell’Unione Europea, e ha sostituito il vecchio elenco dell’Agenzia delle Entrate. A definire gli Stati a fiscalità privilegiata per il 2022 è il Consiglio Europeo con un aggiornamento periodico: l’ultimo è datato 24 febbraio 2022. Da sempre una “nuvola di fumo” avvolge il tema della Black List. Vale, quindi, la pena fare delle precisazioni che riguardano l’Italia.

Dal panorama di regole interne dal 2017 è stato abolito l’obbligo di comunicazione per le operazioni con i paesi inseriti nella lista nera. Pur non essendo più previsto uno specifico adempimento per i titolari di partita IVA che operano con operatori ivi residenti o domiciliati l’elenco dell’Agenzia delle Entrate resta formalmente in vigore. L’elenco dei Paesi Black List aggiornato conta attualmente 9 Stati, e si è ristretto notevolmente dopo un’espansione avuta negli anni passati.

Di seguito vedremo punto per punto i Paesi presenti nell’elenco Black List dell’Agenzia delle Entrate, aggiornato in base ai decreti ministeriali che trattano le regole e gli adempimenti per chi opera con operatori residenti in Paesi a fiscalità agevolata. Per prima cosa è bene capire cos’è l’elenco Black List.

La Black List dell’Agenzia delle Entrate è l’elenco degli Stati che hanno adottato regimi fiscali agevolati che prevedono tasse molto basse e che in parallelo non hanno aderito al sistema di scambio dei dati fiscali con le altre Nazioni. Comunemente questi Paesi sono chiamati Paradisi Fiscali. L’elenco dei Paesi Black List viene costantemente aggiornato. Secondo l’ultimo intervento del Consiglio Europeo del 24 febbraio 2022, sono nove le giurisdizioni non cooperative a fini fiscali: Samoa americane; Figi; Guam; Palau; Panama; Samoa; Trinidad e Tobago; Isole Vergini degli Stati Uniti; Vanuatu.

Elenco Paesi Black List 2022 Agenzia delle Entrate: la lista completa e aggiornata

La Black List di rango europeo è stata approvata nel 2017 e mira a superare la frammentazione dei vari elenchi nazionali. La nuova classifica dei Paesi etichettabili come paradisi fiscali è stata predisposta sulla base di tre criteri: trasparenza fiscale, tassazione equilibrata e applicazione delle norme dell’Ocse sul trasferimento dei profitti da un paese all’altro. Di seguito l’elenco completo dei Paesi Black List 2022 dell’Agenzia delle Entrate aggiornato dall’UE. L’ultimo aggiornamento all’elenco completo dei Paesi che appartengono alla Black List è contenuto nella circolare 39 del 26 settembre 2016 dell’Agenzia delle Entrate, nella quale sono contenuti i Paesi considerati come Paradisi Fiscali. Il tema è stato oggetto di diversi chiarimenti da parte dell’Amministrazione Finanziaria e da ultimo, con il principio di diritto n. 16 del 29 maggio 2019, l’Agenzia delle Entrate ha inoltre fornito importanti indicazioni per le imprese su come individuare i Paesi Black List. I Paesi che sono annoverati all’interno dell’elenco Black List dell’Agenzia delle Entrate, e che quindi erano soggetti a dichiarazione indipendentemente dal tipo di società o soggetto con la quale si era effettuata l’operazione, sono i seguenti: “Andorra, Bahamas, Barbados, Barbuda, Brunei, Gibuti, Grenada, Guatemala, Isole Cook, Isole Marshall, Isole Vergini statunitensi, Kiribati, Libano, Liberia, Liechtenstein, Macao, Maldive, Nauru, Niue, Nuova Caledonia, Oman, Polinesia francese, Saint Kitts e Nevis, Salomone, Samoa, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Sant’Elena, Sark, Seychelles, Tonga, Tuvalu, Vanuatu”

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