Elementi della concorrenza perfetta e del monopolio si fondono dando vita ad una nuova forma di mercato, la concorrenza monopolistica. In parole semplici possiamo affermare che questa forma di mercato ha il potere di mercato che possiede un monopolio e il profitto uguale a zero, caratteristica della concorrenza perfetta. I prodotti che le imprese immettono sul mercato hanno la peculiarità di avere caratteristiche simili ma allo stesso tempo sono leggermente diversi gli uni dagli altri. Per fare un esempio pensiamo alle diverse marche di cioccolato o caffè esistenti, o alle scelte di arredamento di un singolo negozio o addirittura alla scelta di come proporre le singole attività. Ogni azienda o negozio offre lo stesso servizio ma lo fa in maniera diversa l’una dall’altra. In questo mercato quindi le imprese che operano all’interno sono in numero sufficientemente alto, i prodotti sono simili ma allo stesso tempo ognuno con le proprie caratteristiche e le barriere all’entrata e all’uscita sono per lo più assenti.
Indice
I prodotti e la loro diversificazione
Solitamente siamo abituati a mercati in cui gli infiniti prodotti esistenti sono simili e surrogabili dove ogni impresa prova a differenziare al massimo in modo da attirare a se più clienti possibili. In concorrenza monopolistica la differenza tra un prodotto e l’altro sta nel:
- la qualità del prodotto
- il gusto del prodotto
- il posto di ubicazione dei punti vendita
- l’idea collettiva dei consumatori
- l’idea individuale di ogni consumatore
- un servizio completo o migliore
- le garanzie offerte
- il packaging
- la pubblicità stessa
Questa è la realtà dei fatti, basta renderci conto che ogni prodotto può essere sostituito con un altro ma tutto gira nel marketing, nel branding e nella capacità di ogni impresa di riuscire a far credere ai clienti che il suo prodotto è migliore dell’altro.
La concorrenza non muta in base al prezzo
La concorrenza che si viene a creare tra i diversi competitor quindi non va ad eliminare la differenza di prezzo anche se sicuramente ha il suo ruolo importante. Parliamo di una concorrenza non di prezzo che sottolineano una situazione in cui la domanda si va ad aumentare senza andare a intervenire sul prezzo come accadrebbe invece in un mercato di concorrenza perfetta. Il prezzo solitamente va ad incidere verso la concorrenza, infatti abbassando il prezzo è molto facile attirare consumatori e far innalzare la domanda verso la propria impresa. D’altro lato la differenziazione dei prodotti in un mercato dove non c’è concorrenza di prezzo non è del tutto sufficiente a eliminare la pressione competitiva.
Potere di mercato come il monopolio
Anche la concorrenza monopolistica come i monopoli, ha potere di mercato ovvero ha la facoltà di decidere il prezzo senza perdere la domanda. Questo accade perché i prodotti proposti sono si simili tra loro ma non per tutta la clientela uno vale l’altro. Ci sono preferenze e ci sono gusti specifici che di fronte ad un aumento del prezzo non fa calare la domanda, o meglio, non del tutto. Sicuramente i clienti che hanno scelto quel prodotto perché lo reputano il migliore, non lo sostituiranno per un minimo aumento di prezzo, cosa che non accade quando il prodotto proposto è lo stesso.
Imprese price-maker
L’abilità e la capacità di un negozio in concorrenza monopolistica sono quelle di far credere e capire ai propri clienti che i prodotti proposti sono i migliori per i quali si può pagare anche qualcosa in più. Un’impresa che lavora in concorrenza monopolistica d’altra parte può permettersi di alzare i prezzi senza rischiare di perdere i clienti o almeno non tutti. Si evincerà quindi che la curva di domanda a questo punto scende verso il basso, è decrescente ma l’impresa comunque non ha problemi nel suo operato dato che i clienti persi sono compensati con l’aumento di prezzo stabilito. Avendo una curva di domanda che volta verso il basso fa capire quanto sia il potere di mercato delle aziende in concorrenza monopolistica, possono autonomamente scegliere se abbassare il prezzo ed aumentare le vendite o alzare il prezzo ed diminuire le vendite; sicuramente il prezzo sarà maggiore del costo marginale.
Breve e lungo periodo in concorrenza monopolistica
Prendendo in considerazione il breve periodo, possiamo notare come le imprese riescano a realizzare un extra-profitto una volta coperti tutti i costi. L’impresa quindi stabilisce la quantità per la quale il profitto è massimizzato, e vende ad un determinato prezzo stabilito.Il prezzo per la quantità danno quindi il ricavo totale, mentre il costo totale è dato da costo medio per la quantità prodotta. Il ricavo totale meno il costo totale ci daranno quindi il profitto. Nel lungo periodo, quando ance altre imprese entrano nel mercato, ad un determinato prezzo stabilito le vendite rallentano inevitabilmente. Praticamente fino a che ci sarà un extra profitto le imprese continueranno ad entrare nel mercato ma nel tempo quest’ultimo sarà uguale a zero.