Come funziona il mercato dell’energia elettrica

di | Febbraio 9, 2022

Il punto iniziale per analizzare il mercato dell’energia elettrica è definire il concetto di commodity.

Una commodity è una materia prima o un prodotto non differenziato di qualità uniforme, con natura fungibile o interscambiabile, commercializzato in vari mercati. L’energia elettrica è un bene unico, anche se sappiamo che per produrla ci sono modalità diverse con impatti diversi, ma il prodotto (1 megawatt) è di per sé indifferenziato. Per queste tipologie di merci, che sono intercambiabili, ci sono i mercati organizzati o borse (o exchange). A seguito della liberalizzazione i mercati si sono organizzati attraverso borse dell’energia. Esistono due tipi di materie prime dette “hard commodity” e “soft commodity”. Le hard commodity includono petrolio greggio, minerale di ferro, oro e argento e hanno una lunga durata. I prodotti agricoli come la soia, il riso o il grano sono considerati “soft commodity” in quanto hanno un tempo di conservazione limitato.

La filiera dell’energia elettrica

La filiera elettrica è costituita dalle fasi di:

  • Generazione: esistono diverse forme di produzione con diverse fonti e tecnologie, a cui seguono costi e comportamenti di mercato differenti. Ad esempio, la trasformazione del carbone è relativamente economica, ma poco efficiente con alte emissioni di CO2; all’opposto la trasformazione di fonti rinnovabili tende ad essere costosa, ma con impatti ambientali nulli. Le fonti principali sono: fonti termiche, fonti meccaniche, altre fonti (come gli impianti fotovoltaici o gli impianti con celle a idrogeno).
  • Trasmissione dell’energia elettrica: L’attività di trasmissione consiste nel trasporto fisico dell’energia elettrica dagli impianti di produzione fino alle reti di distribuzione locale. Il trasporto avviene attraverso la rete di trasmissione nazionale su linee ad alta e altissima tensione. La rete nazione italiana, in principio gestita da Enel, con l’unbundling è passata dalla modalità ISO e con la separazione proprietaria oggi è affidata a Terna, di cui Enel non detiene nessuna quota di proprietà.
  • Dispacciamento: l’insieme di attività che fa il gestore della rete e che consiste nel decidere chi in ogni momento deve produrre e quanta quantità affinché si possa coprire in maniera istantanea la domanda di energia e le sue possibili variazioni (l’energia elettrica è difficilmente stoccabile). Il dispacciamento viene sempre gestito da Terna attraverso ordini di dispacciamento agli impianti di produzione che forniscono non solo energia elettrica, ma anche servizi alla rete detti “servizi”.
  • Vendita: la domanda può essere espressa, oltre che dai normali fornitori che a seguito vendono ai clienti, anche dall’acquirente unico. L’acquirente unico è il garante (affidato per legge) della fornitura di energia elettrica per i clienti del “mercato di salvaguardia” e del “mercato di maggior tutela”, cioè per i clienti che ancora non hanno scelto un fornitore sul libero mercato: il compito dell’Acquirente Unico è quello di acquistare energia elettrica alle condizioni più favorevoli sul mercato.

La negoziazione dell’energia elettrica

Le negoziazioni sui mercati all’ingrosso funzionano attraverso varie categorie di contratto. Il contratto ha come elementi importanti l’oggetto, il prezzo, la quantità e in alcuni tipi di contratti anche luogo e tempo di consegna. La forma più facile di mercato è il contratto bilaterale o negoziato in cui queste attività sono decise fra le parti. Per l’energia elettrica un tipico contratto bilaterale stabilisce quanta energia elettrica (nel mercato all’ingrosso produttore e retailer si mettono d’accordo sulla quantità), periodo di consegna, modalità di gestione della controparte.

Il contratto bilaterale è una modalità molto complessa di gestione, per cui ci sono altre forme che consentono una certa standardizzazione che porta a maggiore facilità dei contratti, ma che può portare anche a complessità e costi più elevati.

La prima modalità di standardizzazione è il contratto standard dell’energia elettrica, ovvero un contratto di negoziazione definito dall’associazione europea dei trader (AIGET), che ha definito una serie di punti standardizzati per cui gli operatori si mettono d’accordo solo sui dettagli più rilevanti (quantità, prezzo e tempi della consegna).

Un’altra forma di standardizzazione la offrono le cosiddette piattaforme di brokeraggio: luoghi virtuali che offrono la possibilità alle parti di mettersi in contatto con altre controparti (creare il contatto tra domanda e offerta). A volte offrono anche altri servizi, come il servizio di controparte ovvero di mettere in collegamento solo le controparti già autorizzate a contrattare, oppure servizi di informativa riguardo al prezzo. Alla fine, si arriva alla Borsa che detiene il massimo grado di standardizzazione; i prodotti sono altamente standardizzati; tipicamente viene usato un contratto spot di breve periodo che riguarda la compravendita di 1 megawatt per 1 ora per il giorno successivo (possono essere anche più complessi); il prezzo non è definito negozialmente dalle parti ma normalmente viene quotato dalla borsa stessa attraverso una regola di pricing.

Quello che è importante capire è che non c’è una negoziazione ma è la Borsa che quota un prezzo. La vera differenza tra la Borsa e tutte le forme precedenti è che nella Borsa si compra e si vende alla Borsa, mentre in tutte le altre forme si compra e si vende con una controparte che idealmente si conosce.

Navigazione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *