Precarietà giovani: un problema importante. I giovani lavoratori disposti anche a rinunciare ai diritti fondamentali
Pur di trovare un lavoro stabile e sicuro – che consenta di mantenersi in maniera autonoma ed in qualche modo anche di dare corpo ad un desiderio di individualità, indipendenza ed autonomia – i giovani sono disposti a tutto. Anche a rinunciare a ciò per cui per anni le generazioni passate hanno combattuto duramente: al giorno d’oggi, infatti, parole come diritti dei lavoratori e contratti regolari sembrano risuonare come un’eco contrastante, che non ha il significato di un tempo.
In un momento così difficile per i giovani, dove a farla da padrona sono, soprattutto, la precarietà giovani, è sempre più difficile – se non impossibile – trovare un lavoro non solo regolarmente retribuito, ma anche che dia certezze per il futuro. Un problema, questo, che colpisce principalmente coloro che sono nati tra il 1990 ed il 2000, i cosiddetti ‘millenials’, che devono combattere ogni giorno contro la precarietà lavorativa: secondo la recente ricerca portata avanti da Acli e Cisl, i ragazzi nati in questo periodo attraversano molte difficoltà, e sarebbero disposti anche a rinunciare alla regolarità ed ai diritti, pur di avere uno stipendio sicuro che permetta loro di costruire un futuro.
Sentimenti di angoscia, paura, sofferenza e confusione: sono questi i sentimenti più diffusi tra i giovani lavoratori, pronti a dire addio alle ferie, alla maternità, ai giorni di malattia. Tutto pur di avere una sicurezza: diritti fondamentali in cambio di un impiego.