Lavoro nero in Europa: oggi si hanno difficoltà ad essere regolarizzati anche fuori dall’Italia
Molto spesso, quando si parla di lavoro sommerso, si fa riferimento esclusivamente alla situazione italiana dimenticando che, in realtà, il lavoro nero rappresenta un problema importante anche in altre nazioni europee: un po’ come dire che tutto il mondo è paese ed in effetti dietro questa frase si cela una verità anche per quel che riguarda leggi e regole sul lavoro sommerso.
Oggi, stando alle ultime indicazioni che provengono da studi e indagini sull’occupazione, sono tantissime le persone che – specialmente a causa della crisi economica – pur di lavorare e di avere uno stipendio sono disposte anche ad accettare condizioni lavorative non proprio tra le migliori, senza alcuna tutela e soprattutto senza alcuna sicurezza economica. Il lavoro nero in Europa è un vero e proprio male del secolo: in gran parte dei paesi analizzati da Eurofound – sostanzialmente più della metà – si registrano condizioni di uso illegale del contratto a tempo determinato, ma anche il lavoro interinale e quello stagionale sono, spesso, oggetto di uso fraudolento ed illegale dei contratti.
Insomma, le aziende cercano di risparmiare come meglio possono, e questo comportamento si registra sempre di più a scapito dei lavoratori stessi, che per guadagnare sono costretti ad accettare le condizioni lavorative ed occupazionali più insicure.