Intesa Sanpaolo titolo principe di oggi a Piazza Affari

di | Gennaio 29, 2018

Se le borse europee oggi sono frenate, Intesa Sanpaolo titolo viaggia a ritmi sostenuti a Piazza Affari, raggiungendo anche il +0,57%, per poi scendere allo 0,46%. Un’accelerazione in una giornata molto piatta, dove il Ftse Mib segna un -0,12%. Il titolo di Intesa Sanpaolo segna invece una forte vivacità, con 38 milioni di azioni transate e un prezzo di 3,17 euro.

Credit Suisse segnala così l’outperform e rivede il target per il prezzo fino a quota 3,4 euro. Una occasione ghiotta per gli investitori, dopo che l’esp è stato rivisto al 7,4%.
L’assorbimento delle fallite Banche Venete sta dunque andando in porto senza problemi. Gli analisti prevedono utili, per la fine del prossimo triennio, pari a 5,5 miliardi di euro. Il ratio del payout viene alzato tra il 62 e il 68%, e i dividendi a 3,4 miliardi sono stati centrati, per il triennio che verrà.

Il nuovo piano industriale che sarà presentato vedrà previsioni più che positive per la banca. Per il 2018 l’utile netto è previsto a 3,84 miliardi, e poi a salire fino a 4,41 miliardi per l’anno successivo.

Le uniche nubi all’orizzonte riguardano alcune controversie sulle banche venete. In settimana aveva parlato Lorenzo Ferri, Gup di Roma, secondo il quale la banca deve rimborsare le perdite degli azionisti delle Venete.

Pronta la risposta di Carlo Messina, AD di Intesa. Sanpaolo ha “acquisito soltanto determinati attivi, passivi e rapporti giuridici di Veneto Banca e della Banca Popolare di Vicenza dando risposta urgente e concreta alla necessità di evitare effetti dirompenti per l’economia del Paese… Il coinvolgimento in vicende del passato che riguardano altri soggetti è contrario alla legge, ma ancor prima a ogni logica”.

Intesa Sanpaolo è dunque pronta a difendersi anche in tribunale per la vicenda Venete, richiamando al contratto sottoscritto in nome della stabilità bancaria italiana. A vantaggio di Messina, si ricorda il decreto legge che ha portato alla sterilizzazione dei rischio con la garanzia dello stato per un miardo e mezzo di euro. E spunta anche la clausola di rescissione.

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