Il terzo settore lascia un po’ di dubbi riguardo la propria componente, chi ne fa parte e quali e quanti soggetti sono all’interno. In realtà sono moltissimi ad operare in questo settore perchè è riconducibile ad esso qualsiasi organizzazione riconosciuta giuridicamente privata, che non ha scopo di lucro ma che ha delle finalità più che altro civiche, solidali e di promozione sociale. Per fare questo vengono realizzate e proposte delle attività di varia forma e genere, partendo dallo scambio di beni e servizi fino ad arrivare allo sport.
Enti che ne fanno parte
A regolare questo settore sono state emanate nel tempo delle leggi per regolare nel modo migliore tale realtà. Gli enti che ne fanno parte sono:
- associazioni di volontariato
- cooperative sociali
- associazioni di protezione civile
- associazioni di promozione sociale
- associazioni sportive dilettantistiche
- associazioni dei consumatori e degli utenti
- società di mutuo soccorso
- organizzazioni non governative
- impresa sociale
L’identità di questi enti è proprio quella di creare dei gruppi attivi per migliorare un interesse generale che aiuti in qualche modo la collettività.
Caratteristiche per farne parte
La legge dice: “Per Terzo settore si intende il complesso degli enti privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale e che, in attuazione del principio di sussidiarietà e in coerenza con i rispettivi statuti o atti costitutivi, promuovono e realizzano attività di interesse generale mediante forme di azione volontaria e gratuita o di mutualità o di produzione e scambio di beni e servizi”. Duneque da questa norma si evince che le caratteristiche che un ente deve possedere per far parte del terzo settore sono:
- assenza di scopo di lucro
- disporre di statuto o atto costitutivo
- perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale
- attuazione del principio di sussidiarietà
- promozione e realizzazione di attività di interesse generale
- ricorso a forme di azione volontaria e gratuita o di mutualità o di produzione e scambio di beni e servizi.
Inoltre la legge aggiunge: “Non fanno parte del Terzo settore le formazioni e le associazioni politiche, i sindacati, le associazioni professionali e di rappresentanza di categorie economiche. Alle fondazioni bancarie, in quanto enti che concorrono al perseguimento delle finalità della presente legge, non si applicano le disposizioni contenute in essa e nei relativi decreti attuativi”.
Decreto legislativo 2017: registro unico
Nel 2017 è stato emanato un decreto che ha dato una svolta e un tocco di importanza e rilevanza al terzo settore. Il Registro Unico è uno strumento gestito autonomamente dalle regioni ma che nel contempo saranno a loro volta iscritte a una piattaforma di livello nazionale. Grazie a questo verranno superati i numerosi registri esistenti che causavano una mal funzionante frammentazione. Grazie all’iscrizione al registro sarà possibile ricevere incentivi fiscali, accedere al fondo progetti e al cinque per mille.