Come riconoscere un bancomat manomesso

di | Agosto 20, 2020

Ogni qual volta ci si reca allo sportello del bancomat bisogna prestare estrema attenzione. Anche nei posti più tranquilli e meno trafficati, ci può essere sempre uno skimmer pronto a rubare i dati sensibili. Oggi poi, con l’avvento delle casse continue è aumentato questo problema dato che si viene a conoscenza dei versamenti effettuati sul proprio conto. L’attenzione da prestare non è mai troppa, dato che i dispositivi per la clonazione di carte di credito o bancomat sono piccoli, poco visibili ma elaborati in modo efficace. Non è una novità, infatti i poliziotti ed i carabinieri si imbattono tutti i giorni in situazioni del genere, inoltre è necessario anche l’intervento dei Vigili del Fuoco per rimuovere l’apparecchio che viene successivamente posto sotto sequestro per effettuare indagini, ricostruire le dinamiche ed esaminando le telecamere di videosorveglianza di tutta la zona, provare ad incastrare i malintenzionati.

Dispositivo Skimmer

Il dispositivo chiamato skimmer, è capace di leggere e memorizzare su una memoria PROM o EEPROM i dati della banda magnetica dei badge. Questa caratteristica peculiare fa si che venga sempre più usato per attività criminali e non lecite che vanno a discapito di titolari di carte che utilizzano lo sportello Bancomat Self-Service. Questi dispositivi di manomissione sono talmente piccoli che non è facile vederli ad occhio nudo, a meno che non siate informati e andiate a cercare nel posto giusto. Quello che si raccomanda è di coprire sempre con una mano, la tastiera mentre si digita il codice segreto della carta, perchè solitamente è posto in alto proprio per prelevare questo dato fondamentale. Anche se non si creda sia così, o magari si pensi principalmente ad altro, i bancomat più manomessi sono quelli più vecchi e posti in zone poco frequentate. Basti pensare che la modernità ha fatto si che siano stati create macchine Bancomat più all’avanguardia e di difficile manomissione. Comunque bisogna tutelarsi in qualsiasi caso, e osservare attentamente prima di procedere con le proprie operazioni self.

Haker nelle città turistiche italiane

L’Italia è un grande paese turistico, attira persone da ogni parte del pianeta che si recano soprattutto nelle grandi città d’arte come Roma, Firenze, Venezia o Milano. Questo flusso di gente non passa inosservato neanche agli haker trovando in questo una grande occasione per approfittare del flusso economico che ne deriva. I turisti infatti risultano la categoria più attaccata, sono quelli che purtroppo vengono truffati maggiormente. Questo avviene soprattutto perchè, gli stranieri, operando con Cartedi Credito non vengono subito a conoscenza della situazione di furto, tardando a bloccare quindi la propria carta o il proprio conto, danno più tempo ai malintenzionati di agire nel ripulire i conti corrente. I truffatori sono per lo più stranieri, e stanno espandendo queste tecniche anche in tutte le città italiane, compresi i piccoli borghi.

In cosa consistono le truffe

Uno dei maggior guadagni per i truffatori in generali, compresa qualsiasi tipo di truffa è proprio la manomissione del bankomat. Consideriamo che le queste tipologie di truffa fanno guadagnare agli haker circa 150000 euro a settimana. Un giro di soldi più che notevole. Come abbiamo detto in precedenza, la tecnica più usata dai cyber criminali è proprio l’istallazione dello skimmer, fatta in maniera così meticolosa da aggirare anche la persona o il tecnico più attento. Un altro metodo molto utilizzato è l’istallazione di una piccola videocamera che registra gli utenti mentre fanno le operazioni e soprattutto mentre digitano il proprio codice. Ma non è finita qui. Possiamo trovarci anche di fronte alla possibilità di infettare il i bancomat con dei micro pc dotati di malewere che riescono a clonare del tutto le carte, anche a distanza.

Come riuscire a difendersi da questa situazione

Innanzi tutto, come è scontato che sia, per difendersi da tali raggiri, bisogna prestare notevole attenzione al bancomat stesso. Questo ci permette, attraverso un accurata analisi di accorgersi della manomissioni ancor prima che la macchina venga utilizzata. Riconoscere uno sportello manomesso non è difficile se non si è superficiali nella ricerca. Lo skimmer viene istallato dai criminali, cercando di nasconderlo il più possibile, e per fare questo, devono necessariamente aver apportato modifiche all’apparecchio stesso. La cosa da controllare in primo luogo che non ci siano telecamere alle spalle o sopra il tastierino, dato che solitamente lo sportello del bancomat ha la telecamera di fronte al viso per riconoscere chi entra. In più è possibile controllare se vi sono residui di colla, o posizionamenti strani, oppure graffi derivanti da manomissioni. I classici segnali per l’istallazione dello skimmer sono proprio questi, istallati per lo più nei bancomat aperti, quelli senza cabina dato che per entrare nella cabina è necessario entrare con una carta da scansionare. Infatti sono molto più controllati questi rispetto alle macchine all’aperto e quindi più difficile da controllare. Ricordiamoci che gli sportelli maggiormente manomessi sono quelli legati al gran flusso di persone, che avviene soprattutto nelle città d’arte e turistiche, per lo più accanto o nei pressi di monumenti di riferimento.

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