Mercati

Usa e Cina: il nuovo anno fa firmare la pace

L’arrivo del nuovo anno ha  portato non poche novità sul fronte economico e finanziario sia  in Italia che all’estero. le prospettive che si erano proposte, e che a volte si rimandano a data futura, hanno avuto un riscontro positivo per quanto riguarda un mercato importante sulla scena mondiale. Trump fa pace con la cina e apre una prospettiva tutta rosa per gli Usa: Pechino si è impegnata con l’accordo stipilato a spendere nel mercato tra lei e gli USA duecento migliardi di dollari in due anni.

 

La guerra commerciale tra i due grandi imperi del mercato si può dichiarare finita

Finalmente la Trade War durata circa un anno e mezzo può dichiararsi conclusa, con la firma della pace commerciale avvenuta alla Casa Bianca. La fase uno è terminata grazie all’accordo firmato dal responsabile del commercio americano Robert Lighthizer e l’economista vice premier cinese Liu He. La Cina ha riconosciuto fenomenale l’operato americano riguardante la contraffazione delle merci e quindi è più che orgogliosa ad aprire questo nuovo capitolo per la storia del mercato mondiale.

Questa guerra commerciale è iniziata a Marzo del 2018 quando Trump introdusse dei dazi verso la Cina dato che la riteneva pericolosa economicamente parlando. da li iniziò un lungo percorso in cui l’economia globale e i mercati finanziari sono rimasti in grande tensione. È stato un lungo anno nel quale sembrava non apparire una luce sulla pace tra le due potenze. Invece finalmente si è arrivati all’intesa e alla firma del primo accordo.

Accordo favorito dalla manovra monetaria

Gli Usa ci hanno visto lungo e per favorire ed incitare tale intesa hanno provveduto alla cancellazione di Pechino dalla lista nera dei paesi che secondo loro stavano cercando di manipolare la valuta a sfavore del dollaro. Per questo provvedimento preso lo Yuan è salito ad uno dei suoi massimi valori.

Accordi di acquisto

I duecento miliardi di dollari di acquisti dalla Cina verso gli Usa sono un impegno di acquisto di prodotti così ripartito: 80 miliardi in prodotti con manifattura made in Usa, 50 miliardi in forniture energetiche come quantitativi di greggio, di gas naturale liquefatto e materie prime petrolchimiche, 32 miliardi in prodotti agroalimentari come grano, soia, riso, sorgo, mais, pollame, carni suine, noci e frutat, 40 miliardi riguardano i servizi.

Primo passo per unire le due potenze

Questo accordo è solo un primo passo che le due potenze del mercato hanno stipulato per trarre beneficio l’una dall’altra e per placare gli animi tra loro. Anche Google è tornato ad investire in Cina, segno che i due paesi stanno cominciando a convivere e a trarre vantaggi dalla loro unione e non più dal farsi la guerra.

 

Gloria Ferraldeschi

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