La pensione è il traguardo a fine carriera che si raggiunge dopo aver versato i contributi. Una condizione che segue le leggi vigenti italiane e che può trovare anche dei miglioramenti/cambiamenti lungo il suo percorso.
Di solito, la contribuzione richiesta è non inferiore a 20 anni. Vediamo insieme quali sono i trattamenti e le varie possibilità da scegliere.
La pensione di vecchiaia è la soluzione classica con il raggiungimento di 20 anni di contributi e un requisito anagrafico fisso. Per ora l’età pensionabile è pari a 67 anni per tutte le categorie di lavoro e di appartenenza (uomo o donna, non ci sono distinzioni).
Il sistema della pensione prevede alcuni elementi di stabilizzazione che vengono introdotti appositamente. Infatti, le trasformazioni demografiche in atto sono molte e seguono l’invecchiamento progressivo della popolazione. La speranza di vita si è allungata, così come lo stile di vita di ogni persona: per questo motivo la soglia anagrafica aumenta man mano e viene modificata per legge.
Non sempre, la quota delle pensione di vecchiaia è alta e sarebbe bene pensare a questo aspetto sin da giovani.
Per mantenere uno stile di vita adeguato e avere un capitale a disposizione, la pensione integrativa è la soluzione ottimale da prendere in considerazione.
A partire dal 2019 l’adeguamento demografico viene svolto ogni due anni, questo significa che la nuova modalità è previsto per il biennio 2021-2022. Come accennato, oggi il requisito anagrafico per accedere alla pensione di vecchiaia è 67 anni, ma potrebbe cambiare e aumentare in base ai dati che indicano le prospettive di vita.
I contributi, al contrario, seguono un percorso differente chiedendo di arrivare sino a 20 anni di versamento. La contribuzione è valevole ad ogni titolo di accreditamento a favore del soggetto interessato, ovvero lavoro – volontari e figurativi.
Ci sono delle eccezioni? In alcuni casi si dovrà attendere sino al compimento dei 71 anni (salvo modifiche), ovvero:
In linea generale, la pensione di vecchiaia ha un decorso certo dal primo mese successivo a quello dell’età pensionabile. Questi sono tutti aspetti che devono essere considerati prima di andare in pensione, con un controllo dei contributi versati e delle documentazioni rilasciate all’INPS.
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