La crisi economica, lavorativa e professionale sembra essere ancora in forte tendenza, anche in un periodo, come quello dei saldi invernali, che avrebbe dovuto invece dare un più ampio respiro ai potenziali acquirenti ma anche ai negozianti: dalla data di partenza degli sconti invernali, che è stata per tutta Italia (esclusi Basilicata, Valle D’Aosta e Sicilia), il 5 gennaio 2017, non vi sono state particolari tendenze verso l’acquisto facile, segno che probabilmente i consumi non sono ancora particolarmente elevati a causa dello scarso clima di fiducia tra i contribuenti.
Nessun assalto ai saldi, quindi, ma un comportamento normale, quello degli acquirenti, che nel week end fanno impennare gli acquisti senza un particolare risultato positivo. Si tratta pertanto di acquisti potenzialmente timidi, che continuano alquanto timidamente: nessun incremento importante, ma solo un lieve aumento dei consumi rispetto allo scorso anno, forse dovuto tuttavia al fatto che gli sconti sono appena iniziati,
le analisi delle varie associazioni, come ad esempio Confocommercio e Confesercenti che stanno lavorando nel settore, dimostrano infatti che è poco più della metà la media degli italiani interessati agli acquisti con i saldi: circa il 58,7 per cento contro il 55 per cento del 2016, con preferenze verso abbigliamento, calzature ed accessori.
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