Conti Correnti

Cosa è necessario per aprire un conto corrente

Il conto corrente di corrispondenza (più comunemente conosciuto come conto corrente) è uno strumento che consente di raccogliere i risparmi presso una banca o un istituto finanziario e di gestire più agevolmente il denaro. Tramite esso, infatti, si può usufruire di svariati servizi che spaziano dalla canalizzazione dello stipendio all’addebito delle utenze, dal pagamento periodico del mutuo all’erogazione di bonifici. A livello internazionale un conto corrente è riconoscibile grazie al suo codice cliente e all’IBAN (International Banking Account Number), mentre in Italia le coordinate bancarie utilizzate sono le BBAN, un codice alfanumerico di 23 cifre. Che si faccia prima o dopo, per sè stessi o per un’intera famiglia, è comunque bene essere informati su quale sia la soluzione migliore per ogni situazione e su quali siano le condizioni di apertura. É infatti possibile aprire un conto corrente tradizionale tramite un qualsiasi istituto fisico oppure muoversi unicamente tramite banca online.

Aprire un conto corrente risulta solitamente abbastanza semplice. L’operazione può variare leggermente a seconda dal tipo di banca (soprattutto se tradizionale o online), ma in genere al cliente vengono richiesti il codice fiscale, un documento di identità in corso di validità e la firma di un contratto comprensivo del documento relativo al trattamento dei dati personali. Solo in alcuni casi oltre a questi documenti viene richiesto un certificato di residenza. Non esiste nessun limite legislativo legata all’apertura del conto corrente, al di fuori del conseguimento della maggiore età. La banca non si assume di fatto alcun rischio (eccezion fatta per la concessione di affidamenti), perciò l’apertura del rapporto potrebbe non prevedere alcun processo istruttorio o affidarsi a indagini preliminari molto limitate. Nel caso di pendenze in corso con una determinata banca, invece, l’istituto potrebbe utilizzare il saldo sul conto corrente per compensare I crediti che le spettano dal cliente correntista. Inoltre, la “normativa antiriciclaggio” (d.lgs 21 novembre 2007, n. 231) impone alle banche l’identificazione finanziaria del depositante. Questo vale, con modalità diverse, anche per il deposito online, spesso tramite un’altra banca o un promotore finanziario e le tempistiche legate a queste verifiche potrebbero rallentare l’apertura effettiva del conto.

I conti correnti sono tendenzialmente prodotti sicuri, per cui non si corrono rischi eccessivi connessi alla stabilità finanziaria dell’istituto cui ci si affida. Le condizioni economiche necessarie per l’apertura di questo genere di rapporto sono dunque molto legate al singolo caso: variano a seconda dell’età dell’intestatario, delle condizioni, dei servizi che intende attivare nonché del momento e delle offerte temporanee della singola banca. Si può però consigliare di non depositare su un singolo conto corrente cifre superiori a 100.000 euro, l’importo massimo garantito per ciascun correntista secondo la Direttiva dell’Unione Europea 2009/14/CE. É in ogni caso sconsigliabile, da un punto di vista legato prettamente alla convenienza economica e finanziaria, anche tenere su conti correnti semplici somme ingenti di denaro e superiori a quelle previste dal sistema di garanzia cui aderisce ciascuna banca. In generale conviene confrontare i conti correnti in funzione del costo annuo netto, ovvero non limitarsi all’analisi dei costi annui da sostenere, ma prendere in considerazione anche gli interessi attivi riconosciuti.

Luca Bernardini

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