Il conto deposito non è altro che un’evoluzione del deposito a risparmio vincolato (ovvero un contratto il cui rimborso è vincolato, appunto, alle esigenze della banca con dei limiti temporali, ma i cui interessi maturati sono maggiori rispetto a quelli di un deposito a risparmio libero).

Infatti, il conto deposito è un prodotto bancario il cui fine è raccogliere la liquidità dei clienti con una remunerazione a tassi di interessi vantaggiosi rispetto ad altri tipi di contratti. Questo strumento, dunque, è particolarmente utile per gli investimenti a breve termine. Chi utilizza il conto deposito cerca l’investimento più remunerativo tra le tante forme di raccolta a vista proposte dal proprio istituto finanziario al di fuori dei titoli (e quindi degli strumenti finanziari).
Proprio in virtù della sua natura, il conto deposito prevede
pochi servizi accessori: è possibile effettuare operazioni di versamento e prelievo, ma non è possibile accedere ad altre peculiarità dei conti correnti quali bancomat, assegni e bonifici. Essendo la possibilità di scelta così limitata, spesso il conto deposito viene collegato ad un conto corrente ordinario, utile per alimentare il flusso di investimenti e disinvestimenti operati dal cliente e per fungere, allo stesso tempo, da destinatario per quel denaro.

Non esistono regole generali per il conto deposito, in quanto ogni banca opera e pubblicizza il proprio come preferisce e in diverse modalità. Si possono rilevare, però, alcuni caratteri comuni alla maggior parte dei conti di questo tipo: in primo luogo esiste un vincolo di tempo durante il quale non si può usufruire della somma depositata se non si vogliono perdere le condizioni di tasso favorevoli. Questo vincolo può durare da un minimo di tre mesi ad un massimo di alcuni anni. Un’altra caratteristica tipica dei conti deposito è rappresentata dalla possibilità di smobilizzare il deposito in ogni caso, anche prima della scadenza concordata, previo annullamento dei vantaggi remunerativi maturati e, spesso, anche con una qualche forma di remissione o penale. Infine, il conto deposito è per lo più gratuito, in quanto nella maggior parte dei casi le spese per l’accesso e l’utilizzo di questo servizio sono azzerate.

Il conto deposito è una forma di contratto particolarmente gradita alle banche, in quanto assicura una notevole liquidità e la stabilità di provvista ad essa connessa. Questa forma di raccolta, però, è molto congeniale anche ai risparmiatori che vi accedono, soprattutto negli ultimi quindici anni, dal momento che è abbastanza facile da gestire con poche regole che riguardano il tasso di interesse e la cadenza dei vincoli legati al denaro depositato.

Le banche unicamente online hanno inizialmente ideato, e poi diffuso, il conto deposito perché avvantaggiate dal non dover affrontare costi di struttura: il tasso zero di questo servizio deriva proprio da qui. Ora, invece, il conto deposito è previsto anche dalle banche tradizionali allo sportello.

Luca Bernardini

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