L’Abruzzo continua a soffrire. Non solo perché, dal 24 agosto 2016 – notte in cui il terremoto ha colpito duramente le popolazioni del centro Italia ed in particolare alcune cittadine come Amatrice ed Accumoli – ma anche perché, proprio da quella disastrosa data, per gli abruzzesi niente è stato più lo stesso.
Proseguono le scosse in centro Italia, e proprio queste ultime – in concomitanza con il maltempo e la neve che ha devastato molte zone montane – hanno contribuito alla tragedia dell’hotel Rigopiano, di cui ormai sono solo 11 le persone salvate dal disastro. Un disastro che per molti era annunciato, non solo perché l’albergo Gran Sasso Resort è stato costruito sulle macerie di altre valanghe, ma anche perché, secondo le prime rilevazioni e indagini, chi ha contattato la Protezione Civile non è stato ascoltato sin da subito. Con conseguenze devastanti: un ritardo di circa un’ora e mezza, almeno, nei soccorsi.
Ma non è tutto: le cattive condizioni climatiche degli ultimi giorni hanno portato anche alla caduta di un elisoccorso, sul quale sono morte sei persone, tra cui due dei soccorritori che in questi giorni hanno operato prestando il loro servizio nei tentativi di salvataggio dell’hotel.
Insomma, nulla di buono – almeno sembra – proviene da questa situazione così drammatica. Eppure, si è espresso in merito alla vicenda proprio il premier, Paolo Gentiloni, il quale ha fatto sapere che è stato fatto tutto il possibile dal punto di vista umano, organizzativo e tecnico per salvare i dispersi nel disastro dell’hotel, e che lo Stato continuerà a mobilitare le sue energie, anche dal punto di vista economico. Previsto un bilancio di 4 miliardi di euro: il decreto partirà la prossima settimana.
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