Voucher 3 di Invitalia è un incentivo concepito per le start-up innovative. L’obiettivo è utilizzare questa agevolazione per aiutare le aziende innovative ad acquistare servizi di consulenza per la registrazione del marchio e dei brevetti, con il bando Marchi 3 da 19,5 milioni di euro per gli anni che vanno dal 2019 al 2021. Da questo punto di vista il voucher predisposto dal Governo si presenta come uno dei diversi strumenti di finanziamento alle piccole e medie imprese innovative. Per start-up innovative si intendono quelle che mirano allo sviluppo tecnologico e alla ricerca, per promuovere prodotti all’avanguardia da lanciare sul mercato, che sono poi i settori economici migliori sui quali investire. Un ulteriore requisito è che la società non sia costituita da più di 60 mesi.
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Ma come funziona il Voucher 3 Invitalia? Le domande per partecipare al bando marchi+3 di Invitalia si presentano a sportello fino ad esaurimento del fondo di dotazione, che viene rinnovato di anno in anno. Il Voucher Invitalia Marchi ha destato l’attenzione di numerose imprese, che hanno deciso di sfruttare questa opportunità per favorire la propria attività.
Le domande per ottenere il voucher sono sottoposte a valutazione in ordine di arrivo, fino all’esaurimento delle risorse. La procedura di invio è di tipo informatico ma per essere sicuri che sia corretta è pur sempre opportuna la supervisione di un consulente esperto nella registrazione dei marchi, che può indicare la corretta gestione della domanda. Per essere sicuri di fornire un ottimo servizio per la consulenza dei marchi, gli ordini professionali hanno predisposto il registro dei consulenti esperti in brevettazione e registrazione dei marchi dai quali le aziende possono attingere per la scelta del consulenti a tutela del marchio cui affidarsi.
Dopo la verifica della procedura e della domanda, le start-up che hanno ricevuto un responso positivo otterranno il voucher. Il relativo servizio dovrà essere erogato e trasmesso a Invitalia entro 120 giorni, per non andare incontro a una revoca.
I vantaggi di Voucher Marchi 3 sono diversi. Le aziende non devono spendere nulla, i tempi sono definiti con precisione, il fornitore avrà un rimborso diretto da Invitalia per la sua prestazione. L’iniziativa è volta a facilitare l’evoluzione tecnologica, attraverso una serie di step semplici e agevoli.
Un altro interrogativo frequente è: quali sono gli ambiti finanziati? Voucher 3i per start-up, come già detto, è progettato per comprare servizi di consulenza per la brevettazione. L’incentivo è finalizzato a:
La somma totale necessaria per i primi due scopi è pari a 2.000 euro + IVA; per il terzo a 4.000 euro + IVA; per il quarto a 6.000 euro + IVA. Una condizione è che ogni start-up, se innovativa, può beneficiare di un massimo di 9 voucher: 3 per ciascun gruppo di servizi. Da quando lo sportello è stato aperto, le domande inviate sono state più di 5.000: il numero di voucher rilasciati ha superato i 4.000.
Per usufruire del voucher le società devono allegare un accordo di consulenza tra la start-up e il fornitore, nonché una dichiarazione sostitutiva ai sensi degli artt. 46 e 47 del DPR n. 445/2000. C’è stato bisogno anche di una firma digitale, per concludere la compilazione del modulo, e di una PEC (indirizzo di posta elettronica certificata) del rappresentante legale.
I servizi di consulenza saranno erogati dagli esperti di Proprietà Industriale: nello specifico, gli elenchi saranno gestiti e amministrati dall’Ordine dei Consulenti in Proprietà Industriale, che è diviso in due sezioni – brevetti e marchi.
I Consulenti in brevetti sono specializzati in invenzioni e modelli di utilità, i Consulenti in marchi in segni distintivi e indicazioni geografiche. Ad ogni modo, l’Ordine in oggetto sarà affiancato dal Consiglio Nazionale Forense é anche gli avvocati forniranno le consulenze alle start-up).
A proposito di registri, hanno la possibilità di accedere al voucher le start-up iscritte all’albo apposito. L’iscrizione andava dimostrata al momento della domanda.
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