Gli 89 datori di lavoro che sono stati individuati e bloccati dalla Guardia di Finanza in Puglia avevano a disposizione delle loro imprese o aziende – delle più svariate tipologie – 191 lavoratori in nero e 16 irregolari. Ovvero, incentivavano il lavoro in nero attraverso delle effettive irregolarità che andavano a determinare insicurezze e problematiche per gli impiegati che prestavano servizio per queste imprese. Le indagini effettuate dalle fiamme Gialle hanno fatto emergere una situazione generale di irregolarità importante, tanto che i 197 accertamenti hanno portato alla luce una situazione di lavoro sommerso decisiva.
Il controllo ha coinvolto diverse aziende, molte delle quali di tipo tessile, alcune di tipo agricolo, altre nel settore dell’arredamento: in un negozio di mobili per salotti ed in una falegnameria nelle Murgie, sono stati individuati 15 lavoratori in nero, mentre nelle imprese del settore tessile 17 impiegati irregolari. Così come 10 sono stati gli impiegati in nero addetti alla lavorazione della ceramica in un’altra impresa che operava nel Salento.
La situazione ha fatto emergere un’entità di lavoro sommerso ancora molto importante nel sud Italia, situazione che andrà comunque contrastata attraverso una migliore e maggiore sensibilizzazione su questi temi.
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