Lavoro

La maternità: un diritto delle madri lavoratrici

La legge prevede, in caso di donne lavoratrici in stato di gravidanza, sia nel settore pubblico che privato, bensì anche per le lavoratrici autonome, un periodo obbligatorio di astensione dal lavoro retribuito dall’INPS.

Il periodo della maternità obbligatoria

Le lavoratrici in caso di gravidanza devono obbligatoriamente astenersi dal lavoro a partire dai due mesi prima della data prevista del parto e i tre mesi successivi al parto, comprendendo anche i giorni tra la data presunta del parto e la data effettiva se il parto avviene in data successiva a quella presunta ed in caso di parto anticipato, si considerano anche i giorni non goduti prima del parto che si aggiungono ai tre mesi post-parto fino a raggiungere un periodo di 5 mesi totali.

In casi particolari quali gravidanze a rischio certificate oppure incompatibilità della mansione svolta con lo stato di gestazione, i tempi della maternità si allungano in base a quanto previsto dalle aziende sanitarie locali e gli enti di direzione del lavoro.

La maternità spetta anche nel caso di adozioni oppure affidamento di minori.

Come presentare la domanda

La domanda deve essere presentata prima del periodo di congedo all’INPS tramite via telematica attraverso il sito dell’INPS, tramite contract center al numero telefonico predisposto dall’INPS stesso oppure tramite i patronati che svolgono servizio di assistenza ai lavoratori.

Inoltre bisogna obbligatoriamente comunicare la data effettiva del parto entro trenta giorni dalla nascita del bambino.

Alla domanda di maternità deve essere allegata una documentazione cartacea che consiste da un certificato di gravidanza da spedire in busta chiusa tramite raccomandata o da presentare personalmente allo sportello INPS preposto, Sulla busta contenente la documentazione deve essere indicato il numero di protocollo rilasciato all’invio on line della domanda e la dicitura “documentazione domanda di maternità/paternità – certificazione medico sanitaria”.

Quanto si percepisce e chi paga

La maternità nel caso delle lavoratrici dipendenti è pagata anticipatamente dal datore di lavoro, al quale l’INPS si riserva il rimborso dell’indennità corrisposta consistente nell’80% dello stipendio percepito.

Nel caso di lavoratrici autonome o di donne in cassa integrazione, la maternità viene corrisposta direttamente dall’INPS.

Luca Bernardini

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