La polemica degli ultimi giorni sulla decisione di United Airlines di bloccare tre teenagers che stavano per intraprendere il loro viaggio a bordo di un aereo partito da un aeroporto di Denver fa decisamente riflettere. La nota compagnia di volo, infatti, ha deciso di fermare tre teenagers e di consentire la prosecuzione del viaggio solo ad una di loro, in quanto le tre ragazze indossavano dei leggins, i classici pantacollant giudicati, a dire della compagnia, decisamente succinti.
Questa decisione ha messo in allarme molti passeggeri comuni i quali hanno chiesto delucidazioni maggiori alla compagnia di volo. Ed è emerso, da tutto questo, che la United Airlines non vieta ai passeggeri di indossare dei pantaloni attillati – anche se potrebbe vietarlo il buon senso – ma la scelta è stata dovuta, in questo caso, alla affinità ed al grado di parentela di queste tre ragazze con alcuni dipendenti della compagnia. Un po’ come la necessità di dare il buon esempio: in una nota ufficiale, quindi, è stato spiegato che il divieto di salire a bordo dell’aereo da Denver a Minneapolis a causa dei leggings è stato reso ufficiale perché “parenti dei dipendenti della compagnia, che possono viaggiare gratuitamente, sono considerati come dei rappresentati di Stato” è quindi necessario rispettare il dress code.
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