I tre attentati che si sono verificati in appena due anni destano grandi preoccupazioni in un paese che fino a qualche tempo sembrava essere un paese africano pacifico.
È da due anni che in Burkina Faso non si sta più tranquilli e le domande sul perché di questa lunga scia di sangue in un paese già martoriato dalla povertà sono ampiamente dovute.
Il paese africano ha dovuto fare i conti circa due anni fa con un commando di spietati jiadisti appartenenti al movimento di Aqim che fece irruzione contro un hotel occidentale e un ristorante della capitale del paese causando ben 30 morti.
Durante l’estate dello scorso anno un gruppo di altri uomini senza scrupoli ha fatto irruzione presso l’hotel Splendid e presso il Caffè Cappuccino, uccidendo 19 persone compreso un bambino italiano con il nome di Michel Santomenna.
Appare chiaro che l’Isis essendo stato sconfitto in territori come l’Iraq e la Siria è in cerca di nuove roccaforti dove potersi annidare e diffondere il loro operato del male e, purtroppo i paesi poveri potrebbero essere i territori ideali.
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